martedì 4 gennaio 2011

Chi sono i cristiani copti?

La Chiesa copta

Chiesa Ortodossa Copta
Mons. Barnaba El Suriany
Patriarcato copto ortodosso
Via Laurentina, 1571
00143 Roma
E-mail:
padreangelos@hotmail.it
URL: www.coptiortodossiroma.it
Il termine “copti” indica gli egiziani di religione cristiana, che per la maggior parte si riconoscono nel Patriarcato copto-ortodosso di Alessandria. Questa Chiesa, separatasi dagli altri patriarcati per il rifiuto del Concilio di Calcedonia (451), ha dovuto subire nei secoli un progressivo processo di arabizzazione e dominazione islamica, che ne hanno fatto una minoranza cristiana perseguitata e, al tempo stesso, paradossalmente forte e tenace.
La Chiesa Copta è erede del millenario monachesimo egiziano, di cui mantiene ancora le antiche istituzioni monastiche, ed è sede di istituzioni teologiche e accademiche, con una presenza diffusa in una diaspora a livello mondiale. La valutazione del numero dei copti è un compito di una certa difficoltà: tale numero è tenuto forzatamente basso dalle statistiche ufficiali egiziane (il censimento del 1986 ne dichiara 3.300.000, ossia l’otto per cento degli egiziani). Di fronte alle manipolazioni degli addetti al censimento, e alle strategie di riservatezza degli stessi copti per assicurare la protezione dell’anonimato, gli stessi studi specialistici sulle minoranze cristiane in Medio Oriente non riescono a trovare un accordo e presentano cifre che oscillano fra i tre e gli otto milioni.
L’immigrazione egiziana in Italia è stata valutata attorno al mezzo milione di persone. Con una stima del dieci per cento di popolazione copta (forse approssimata per difetto, visto che le recenti difficoltà dei copti in Egitto sono stati uno stimolo molto pressante alla diaspora) si raggiungerebbe una cifra di cinquantamila persone, distribuite su tutto il territorio nazionale, ma con forte presenza nell’area milanese. Tale presenza ha cominciato a farsi sentire dalla metà degli anni 1970, che hanno segnato anche l’inizio di attività pastorali. Dal 1982 è iniziata una presenza a Milano, con una crescita a ritmo esponenziale, che vede oggi due vescovi copti residenti in Italia, un monastero (sede episcopale) a Mettone di Lachiarella presso Milano, più di una decina di parrocchie regolarmente funzionanti, e altre parrocchie e comunità in formazione. Nel 1995, inoltre, ha preso vita una seconda realtà organizzata della comunità copta ortodossa in Italia, pure essa in comunione con il patriarca Shenouda III in Egitto, ovvero la diocesi di Torino e dintorni, che oltre al capoluogo piemontese comprende Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Genova e ha sede a Roma, sotto la gestione di mons. Barnaba El Suriany.
La Chiesa copta, che trova in Italia un ambiente cristiano non ostile, mostra tutta la vitalità di una minoranza cristiana che ha dovuto fare tesoro di secoli di persecuzione: oltre a un’intensa vita liturgica, centrata sull’esperienza radicale del monachesimo del deserto, ha un attivo interesse per il mutuo supporto dei fedeli in vari campi di vita sociale e familiare; in campo ecumenico, vede con favore il dialogo teologico fra i cristiani e le iniziative di sostegno alle minoranze cristiane in Medio Oriente.
B.: La prima monografia completa sulla Chiesa copta in lingua italiana (che include i dati sulla diaspora in Italia) è Christian Cannuyer, I Copti, trad. it., Interlogos, Schio (Vicenza) 1994.

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