domenica 20 febbraio 2011

l'eccellenza lucana della malasanità

Valvole cardiache
scadenti ma imposte
da amico del primario
di FABIO AMENDOLARA
I fili di sutura erano scadenti e le valvole cardiache diverse da quelle usate fino a quel momento. L’incidenza di mortalità era rimasta più o meno stabile, nonostante alla guida del dipartimento di Alta specialità del cuore fosse arrivato un primario considerato un luminare: il dottor Sergio Caparrotti. Ha lasciato l’Ospedale San Carlo di corsa. Senza dare troppo peso a ciò che si diceva in giro: che era per l’inchiesta giudiziaria condotta dal pm Henry John Woodcock, oppure perché aveva problemi con quelle valvole comprate da un suo amico. In parte l’avrà fatto anche per questo, in realtà, emerge dalla maxinchiesta sulla sanità chiusa pochi giorni fa dal pm Salvatore Colella, il dottor Caparrotti pare sia andato via perché il direttore generale dell’epoca, Michele Cannizzaro, che prima l’aveva sempre difeso, a un certo punto gli ha prospettato un trasferimento al reparto di cardiologia vascolare.

Certo è che qualche problema nel suo reparto il dottor Caparrotti l’aveva. Se è vero che il 14 aprile del 2008 arriva in Questura un esposto anonimo molto dettagliato che segnalava l’amicizia del primario con il fornitore Giovanni Bilancia. Non solo. Segnalava anche che le valvole cardiache erano «di pessima qualità». Così come lo era il filo di sutura. Gli investigatori della Squadra mobile sono partiti proprio da quell’esposto anonimo. E hanno acquisito le cartelle cliniche di 44 pazienti a cui la valvola aortica era stata sostituita.

«La maggior parte delle valvole - si legge in un’informativa della Squadra mobile di cui la Gazzetta è in possesso - erano della marca fornita dalla società di Bilancia». Che in quel periodo, secondo gli investigatori, aveva fatturato oltre 800mila euro.
«Ricordo di aver usato fino all’arrivo del collega, valvole di diverso tipo. Dopo il suo arrivo ricordo che si utilizzavano le valvole della Carbomedics, il cui rappresentante è Bilancia», dice agli investigatori il dottor Biagio Tomasco, responsabile della struttura di cardiochirurgia pediatrica. «Dall’arrivo del dottor Caparrotti non ho più visto il filo di sutura per coronarie di marca Ethicon che è stato sostituito da altre marche. Per quanto riguarda le valvole cardiache, sono quasi scomparse quelle St Jude in favore delle Carbomedics. Credo che il fornitore sia Bilancia».

L’altro testimone è il dottor Raniero Lupino, dirigente dell’unità operativa di cardiochirurgia. E la mortalità? Dice ancora il dottor Lupino: «È abbastanza elevata (il cardiochirurgo fa riferimento al periodo in cui il primario era Caparrotti ndr) e non è molto differente all’incidenza del 2004».
Altro testimone, altre conferme. Il dottor Archimede Roberto Leccese, dirigente medico dell’unità operativa di cardiochirurgia dice: «Il cambiamento dei fili di sutura ci ha creato delle difficoltà tecniche, ma i responsabili dell’economato ci hanno riferito che non si potevano cambiare in quanto facevano parte di una gara d’appalto». Poi ha aggiunto che negli ultimi dieci anni il tasso di mortalità in quel reparto era cresciuto.

Ecco cosa dice il dottor Bruno Cimmino dell’unità operativa di cardiochirurgia: «Con l’arrivo di Capparrotti la mortalità non è diminuita e non c’è mai stata una discussione sulle problematiche legate alla mortalità che negli ultimi anni era superiore all’otto per cento. Prima, invece, eravamo molto preoccupati quando l’incidenza di mortalità superava anche di poco il tre o quattro per cento». Il dottor Antonio Romiti: «I fili di sutura che usavamo prima sono ritenuti sia da me sia da altri medici tra i migliori al mondo».

Il dottor Michele Cavone: «A mio parere quei fili di sutura sono di qualità inferiore. Le valvole sono rimaste le stesse, ma ne sono state aggiunte altre. Voglio aggiungere che io come medico preferisco le valvole biologiche e, pertanto, se dipendesse da me impianterei solo quelle biologiche forniscono, a livello medico, delle migliori prestazioni».

La circostanza dei fili di sutura è stata infine confermata dal dottor Sergio Schettini, direttore di Ostetricia e ginecologia: «Prima utilizzavo quasi esclusivamente fili di sutura Ethicon, che reputo un prodotto di altissima qualità. Attualmente, non avendo più avuto la possibilità di scegliere i fili di sutura ritenuti più idonei per la gestione della patologia che tratto, uso fili di sutura di altre aziende». Sempre fornite dall’amico del dottor Caparrotti.
Da la gazzetta del mezzogiorno

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