Oltre al mondo puliamo un pò di più la Basilicata
Goletta Verde di Legambiente è un po’ come le feste comandate: arriva sempre puntuale e, come il Natale, porta sempre la sua aria natalizia o la Pasqua le sue torte pasqualine. La (comunque lodevole) iniziativa di Goletta Verde porta sempre con sé il suo carico scontato di colibacilli fecali lungo la costa jonica. D’altronde, con il solo 64% della popolazione lucana (i dati sono della stessa Legambiente) coperta da un adeguato sistema di depurazione, rispetto alla media nazionale del 75,9%, è quasi certo che senza neanche scandagliare più di tanto (ad esempio sulle inadempienze di Acquedotto Lucano SpA che dovrebbe “gestire” adeguatamente i depuratori in Basilicata che continuano a non funzionare), un po’ di colibacilli si trovano lungo i corsi fluviali, le loro foci e, se la si analizzasse per intero, anche lungo l’intera costa marina. Quasi quasi, anche ad occhio nudo sarebbe possibile rilevare un po’ di colibacilli sparsi, tanto è la compromissione delle acque lucane. Anche perché, la libera presenza di colibacilli nel mar Jonio non è dovuta solo a scarichi fognari urbani non depurati, ma anche a quelli delle numerose aziende zootecniche presenti nel Metapontino, a ridosso della costa jonica, e delle quali aziende, non sempre si sa come e dove sversano i liquami dell’attività di allevamento. Forse nei canali della Riforma fondiaria? Chissà cosa ne pensano i vertici dell’Arpab…
Canali della riforma fondiaria e scarichi
I canali della Riforma fondiaria insistono in tutto il Metapontino e raccolgono tutte le acque basse della vasta area agricola sottocosta, da Nova Siri a Bernalda, area che è più bassa del livello del mare. Questi canali in buona parte finiscono nelle idrovore lungo la costa (alcuni hanno libero sfogo a mare), le quali, quando si colmano, in automatico sversano tutto il loro contenuto a mare. Di sicuro in questi canali si raccoglie l’acqua di scarto e di lavorazione dei campi agricoli, che è piena di fertilizzanti, pesticidi, composti azotati, concimi e antiparassitari di cui si dice poco o nulla con analisi sommarie e non puntuali.
In una Regione civile, che dice di puntare al turismo lungo la costa, quest’acqua sarebbe non solo depurata, ma anche riciclata con interventi neanche tanto costosi sul piano della finanza pubblica, ma inspiegabilmente, in Basilicata, da anni, non solo la si lascia col suo intatto carico di inquinanti di ogni tipo, ma si consente che inquini e intorbidi il mar Jonio nel silenzio complice di molti enti e operatori.
Servono analisi oggettive e non di parte in Basilicata
Visto che lungo questa costa marina è passata Goletta Verde, chissà, forse sarebbe il caso di chiedere all’Osservatorio Ambiente e Legalità, che è gestito da 11 anni da Legambiente Basilicata, se sa qualcosa di come colibacilli, fertilizzanti e antiparassitari si muovono più o meno legalmente lungo i 33 km. di costa jonica lucana e se ha consigliato a Goletta Verde come meglio muoversi nelle acque che furono dei Greci, al fine di dare dati un po’ più completi sulla reale salute delle nostre acque. Se poi l’Osservatorio Ambiente e Legalità volesse, dato che è finanziato con soldi pubblici, potrebbe anche occuparsi di altri e ben gravi inquinanti, come i metalli pesanti e gli idrocarburi che certamente “navigano” lungo l’Agri, dopo aver stazionato nel Pertusillo e nel Basento, ma che non ci è sembrato ne sia a conoscenza. Sono denunce che raramente si notano nella puntuale comunicazione mediatica di Legambiente Basilicata che è molto attenta sul mondo da pulire, un po’ meno sulle realtà di quest’angolo d’Italia che si chiama Basilicata.
Intanto sul ponte di Goletta Verde…
Sono denunce che l’associazione regionale di Legambiente non faticherebbe molto a consegnare ai vertici della politica regionale: ogni anno sale a Maratea, sulla Goletta Verde, l’assessore regionale all’ambiente di turno. Quest’anno è toccato a Vilma Mazzocco e in passato è salito anche Agatino Mancusi, mentre Vincenzo Santochirico era, come dire, un habitué. Non perché si voglia trasformare la placida organizzazione ambientalista (?) di Potenza in trucidi allarmisti ed estremisti, ma per il gusto di avere non solo un “mondo”, ma anche una Basilicata più pulita fuori dagli slogan, premi, bandiere e vele delle iniziative di facciata, mentre la Basilicata dentro è sporca, nella realtà di ogni giorno.
Fonte: dal sito dell'associazione ambientalista lucana ( OLA)
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