La dieta mediterranea? Fa risparmiare
Non è vero che per mangiare sano bisogna spendere di più. Il caso dell'Inran, che sarà soppresso con la spending review
Mangiare mediterraneo solo apparentemente significa spendere di più per comprare alimenti più costosi come vegetali, frutta, olio d'oliva e pesce. In effetti non è così. Mangiare mediterraneo significa spendere meno guadagnando anche salute. Guardiamoci: più di un terzo dei bambini sono oltre il peso desiderabile e in età adulta, dopo i 50 anni più di un italiano su due è in eccedenza ponderale. Significa che, almeno quantitativamente, stiamo comprando calorie che non solo sono in eccedenza e si depositano sulla pancia, ma oltretutto ci fanno spendere soldi in medicine, palestre, dietologi e altri tipi di rimedi. Eppure basterebbe mangiare meno. La dieta mediterranea era consumata da individui magri, i quali, non certo per virtù ma per necessità si saziavano con zuppe, minestre fatte di scarti e legumi, di cipolle, di patate e altri prodotti della terra.
CASO INRAN - L'energia, poca, era ricavata da pane (integrale ovviamente) e poca pasta o riso, mentre l'apporto proteico (scarso) era costituito da uova e latticini. Scarso il consumo di olio che, pur costoso, veniva consumato nell'ordine di una trentina di grammi al giorno. Ancora oggi un'alimentazione mediterranea sarebbe la migliore risposta alla crisi, permettendoci si spendere poco ma guadagnare salute, con notevole risparmio di risorse che dovremmo devolvere in medici o farmaci. A questo proposito duole ricordare che in vista della spending review si è pensato di sopprimere l'INRAN, l'ente pubblico italiano devoto alla ricerca sugli alimenti e la nutrizione, che tanto ha contribuito agli studi sulla dieta mediterranea, portando alla sua valorizzazione e diffusione in Italia e all'estero, all'educazione alimentare e alla tutela della salute del cittadino. Il Paese della dieta mediterranea, il Paese la cui industria agroalimentare è un traino essenziale per l'economia, il Paese che ospita l'EFSA, il Paese che ospiterà EXPO 2015 "nutrire il pianeta", ha soppresso l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.
di Andrea Ghiselli, dal Corriere
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