La democrazia si sta sciogliendo
«Il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri implica l’autorizzazione a procedere, che sarebbe negata dalla maggioranza compiacente: quindi mira all'impunità».
23/02/2011

Adriano Sansa, magistrato
Impazziti. Così sembreremmo a chi arrivasse d’improvviso tra noi. E così sembriamo alle democrazie occidentali nostre amiche. Usciti dal fascismo, capaci di una formidabile ricostruzione morale e materiale, vincitori sul terrorismo, progrediti con istituzioni fondate su una bella Costituzione, abbiamo preso a demolire la nostra casa: la patria, nell’anniversario dei suoi 150 anni.
Un uomo contro tutti, il potere economico, mediatico, politico di uno contro lo Stato. Il Governo che sottomette il Parlamento e attacca la Magistratura e la Corte costituzionale. In aggiunta, un esempio riprovevole di condotta privata di un uomo pubblico posto ai vertici dello Stato. La complicità di molti cittadini lo lascia fare.
Questo significa il rifiuto del processo da parte di Berlusconi. Il tentativo di far passare l’intervento abusivo a favore di una ragazza minorenne a lui gradita per atto di Governo ha sfidato il senso comune, ma non senza un motivo. Il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri implica l’autorizzazione a procedere, che sarebbe negata dalla maggioranza compiacente: quindi, mira all’impunità.
Schiere di deputati e avvocati fedelissimi percorrono le televisioni sostenendo l’impossibile, sostituendosi con disinvolta arroganza ai giudici. I quali vengono minacciati con annunci di leggi vessatorie. Ma la cittadinanza in buona parte tace, davanti all’uso delle istituzioni a fini personali, mentre la casa brucia per problemi urgentissimi di lavoro, ambiente, giovani, famiglie, sempre irrisolti. Lo stesso problema della giustizia troppo lenta è in disparte, la sola riforma che preme alla maggioranza è quella che scioglie dall’obbedienza alla legge il premier- sultano.
Stiamo per ottenere un singolarissimo risultato, un primato nella storia: una democrazia che si scioglie, si auto-affonda; una cittadinanza che rinuncia a istituzioni conquistate con fatica e drammatici passaggi perde l’orgoglio di sé e si consegna a un capo. Che la tratterà come ora tratta le donne.
Un uomo contro tutti, il potere economico, mediatico, politico di uno contro lo Stato. Il Governo che sottomette il Parlamento e attacca la Magistratura e la Corte costituzionale. In aggiunta, un esempio riprovevole di condotta privata di un uomo pubblico posto ai vertici dello Stato. La complicità di molti cittadini lo lascia fare.
Questo significa il rifiuto del processo da parte di Berlusconi. Il tentativo di far passare l’intervento abusivo a favore di una ragazza minorenne a lui gradita per atto di Governo ha sfidato il senso comune, ma non senza un motivo. Il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri implica l’autorizzazione a procedere, che sarebbe negata dalla maggioranza compiacente: quindi, mira all’impunità.
Schiere di deputati e avvocati fedelissimi percorrono le televisioni sostenendo l’impossibile, sostituendosi con disinvolta arroganza ai giudici. I quali vengono minacciati con annunci di leggi vessatorie. Ma la cittadinanza in buona parte tace, davanti all’uso delle istituzioni a fini personali, mentre la casa brucia per problemi urgentissimi di lavoro, ambiente, giovani, famiglie, sempre irrisolti. Lo stesso problema della giustizia troppo lenta è in disparte, la sola riforma che preme alla maggioranza è quella che scioglie dall’obbedienza alla legge il premier- sultano.
Stiamo per ottenere un singolarissimo risultato, un primato nella storia: una democrazia che si scioglie, si auto-affonda; una cittadinanza che rinuncia a istituzioni conquistate con fatica e drammatici passaggi perde l’orgoglio di sé e si consegna a un capo. Che la tratterà come ora tratta le donne.
Adriano Sansa
Da Famiglia Cristiana
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