Una vittoria per i sì all’accordo su Mirafiori. Ma una vittoria di stretta misura. A Torino l’esito del referendum, con lo spoglio ultimato in piena notte, dice che i sì hanno raggiunto più della metà dei voti validi. Mentre scriviamo si attende ancora lo spoglio dell’ultimo seggio (circa 400 voti) e le percentuali dicono: sì al 54,3% e no al 45,7%. Gli aventi diritto al voto erano 5.431. Hanno votato 5.154 lavoratori, pari al 94,9%.
Sono percentuali più basse rispetto al referendum di Pomigliano (63%), che già non era piaciuto a Sergio Marchionne. Illustrano uno stabilimento diviso in due. I reparti montaggio hanno votato in larga maggioranza no. Solo il plebiscito per il sì degli impiegati ha invertito la tendenza del referendum, premiando l’accordo. Ma l’accordo cambia il modo di lavorare di chi sta alla catena di montaggio, al cui voto, quindi, dovrebbe essere dato un peso diverso.
A questo punto, forte dei voti nei reparti operai di Mirafiori, la Fiom (unico sindacato che non ha sottoscritto l’accordo) avrà solide ragioni per chiedere la riapertura della trattativa. Ma il negoziato è destinato a svolgersi in condizioni drammatiche dal punto di vista delle relazioni in fabbrica.
Nei giorni scorsi i sindacati firmatari dell’accordo avevano previsto consensi intorno al 70-80%. Ma le loro previsioni non sono state rispettate.
Così il voto nei reparti
I lavoratori del reparto Montaggio, seggio numero 9, hanno bocciato l'accordo separato. I no sono infatti 362 e i sì 300. 7 le schede non valide.
Il no al referendum di Fiat Mirafiori ha vinto anche nel secondo seggio (reparto montaggio, numero 8) con 407 no e 360 sì.
Anche nel seggio numero 7 (il terzo scrutinato), sempre del reparto montaggio, dello stabilimento Fiat Mirafiori i no hanno prevalso. I no sono stati 374 a fronte di 349 sì.
Nel seggio numero 6 (sempre nel reparto montaggio) ha prevalso il no. Hanno votato sì all'accordo sul rilancio dello stabilimento 372 lavoratori mentre hanno detto no 433 dipendenti.
Al seggio 5, quello degli impiegati, vincono i sì di larghissima misura. Con 421 voti i sì si aggiudicano il 95,5% delle preferenze mentre i no sono solo 20 (4,5%).
Nel seggio della notte dello stabilimento hanno detto sì all'accordo 262 lavoratori (70,2%) mentre i no sono stati 111 (29,8%).
Nel seggio numero 4 (verniciatura e magazzinaggio) hanno votato sì all'accordo 113 lavoratori (52,3%) mentre hanno detto no 103 lavoratori (47,7%).
Lo scrutinio del seggio 3 si è chiuso con 140 sì e 93 no.
Nel seggio numero 2 i sì sono stati 202 mentre (48,1%) mentre i no sono stati 218 (51,9%).
Sono percentuali più basse rispetto al referendum di Pomigliano (63%), che già non era piaciuto a Sergio Marchionne. Illustrano uno stabilimento diviso in due. I reparti montaggio hanno votato in larga maggioranza no. Solo il plebiscito per il sì degli impiegati ha invertito la tendenza del referendum, premiando l’accordo. Ma l’accordo cambia il modo di lavorare di chi sta alla catena di montaggio, al cui voto, quindi, dovrebbe essere dato un peso diverso.
A questo punto, forte dei voti nei reparti operai di Mirafiori, la Fiom (unico sindacato che non ha sottoscritto l’accordo) avrà solide ragioni per chiedere la riapertura della trattativa. Ma il negoziato è destinato a svolgersi in condizioni drammatiche dal punto di vista delle relazioni in fabbrica.
Nei giorni scorsi i sindacati firmatari dell’accordo avevano previsto consensi intorno al 70-80%. Ma le loro previsioni non sono state rispettate.
Così il voto nei reparti
I lavoratori del reparto Montaggio, seggio numero 9, hanno bocciato l'accordo separato. I no sono infatti 362 e i sì 300. 7 le schede non valide.
Il no al referendum di Fiat Mirafiori ha vinto anche nel secondo seggio (reparto montaggio, numero 8) con 407 no e 360 sì.
Anche nel seggio numero 7 (il terzo scrutinato), sempre del reparto montaggio, dello stabilimento Fiat Mirafiori i no hanno prevalso. I no sono stati 374 a fronte di 349 sì.
Nel seggio numero 6 (sempre nel reparto montaggio) ha prevalso il no. Hanno votato sì all'accordo sul rilancio dello stabilimento 372 lavoratori mentre hanno detto no 433 dipendenti.
Al seggio 5, quello degli impiegati, vincono i sì di larghissima misura. Con 421 voti i sì si aggiudicano il 95,5% delle preferenze mentre i no sono solo 20 (4,5%).
Nel seggio della notte dello stabilimento hanno detto sì all'accordo 262 lavoratori (70,2%) mentre i no sono stati 111 (29,8%).
Nel seggio numero 4 (verniciatura e magazzinaggio) hanno votato sì all'accordo 113 lavoratori (52,3%) mentre hanno detto no 103 lavoratori (47,7%).
Lo scrutinio del seggio 3 si è chiuso con 140 sì e 93 no.
Nel seggio numero 2 i sì sono stati 202 mentre (48,1%) mentre i no sono stati 218 (51,9%).
Fonte : Rassegna.it
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