giovedì 23 dicembre 2010


IL LEONE PRIGIONIERO
Un leone fu catturato e rinchiuso in un campo di concentramento dove, con sua grande sorpresa, trovò altri leoni che erano lì da anni, alcuni anche da tutta la vita, in quanto erano nati lì dentro. Presto imparò a conoscere le attività sociali dei leoni del campo. Si riunivano in gruppi. Un gruppo era costituito da individui desiderosi di socializzare; un altro si occupava di organizzare spettacoli; un altro ancora di attività culturali, in quanto il suo scopo era quello di conservare i costumi, le tradizioni e la storia del tempo in cui i leoni erano liberi; altri gruppi erano religiosi e si riunivano prevalentemente a cantare canzoni commoventi che parlavano di una futura giungla priva di recinzioni; alcuni gruppi attiravano quanti erano letterati e artisti per natura; altri ancora erano rivoluzionari e si riunivano per complottare contro i loro carcerieri o contro altre associazioni di rivoltosi. Ogni tanto scoppiava una rivoluzione, un gruppo veniva sopraffatto da un altro, oppure venivano uccise tutte le guardie e poi sostituite da altre. Guardandosi attorno, il nuovo venuto osservò un leone che sembrava sempre assorto nei suoi pensieri, un tipo solitario che non apparteneva a nessun gruppo e in genere se ne stava lontano da tutti. C'era in lui qualcosa di strano che suscitava l'ammirazione e l'ostilità generale, poiché la sua presenza incuteva timore e diffidenza. Egli disse al nuovo arrivato: «Non unirti a nessun gruppo. Questi poveri sciocchi si danno tanto da fare per tutto, meno per ciò che è essenziale». «E che cos'è?» domandò l'altro. «Esaminare la natura della recinzione». Niente, ma veramente nient'altro, conta!

Fonte : la preghiera della rana

Nessun commento:

Posta un commento