" No di Lega e Udc al tavolo del premier
Bersani: "Sembra Kim il Sung"
Bersani: "Sembra Kim il Sung"
Casini e Maroni contro la proposta del Cavaliere per far andare avanti l'esecutivo. Il segretario del Pd: "Da lui solo chiacchiere vuote". Di Pietro: "Eversivo il modo in cui governa". Bocchino: "Fini super partes, Schifani si è piegato". Vietti: "La smetta con aggressioni a pm"
ROMA - "Un mare di chiacchiere senza dentro nulla di concreto per la situazione concreta degli italiani". Così Pierluigi Bersani commenta le ultime dichiarazioni 1di Silvio Berlusconi. "Una conferenza stampa-fiume degna di "Kim il Sung. Siamo a quell'ordine di grandezza. Saltano perfino i telegiornali -dice il segretario del Pd riferendosi al Tg1- mi chiedo: ma in quale paese europeo succedono cose così?". E se il Pd batte il colpo per primo le delusioni politicamente più gravi per il premier arrivano da Lega e Udc. I protagonisti del "tavolo" prefigurato dal Cavaliere per far andare avanti il governo rispondono con un sonoro "no grazie". Mentre il vicepresidente del Csm Michele Vietti lo bacchetta: "La smetta con toni aggressivi contro i pm".
Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: "Il tavolo principale è il Parlamento, è lì che non si deve avere paura di trovare accordi alla luce del sole, senza trame oblique e sotterranee". E il leader dell'Udc punzecchia la Lega: "Qualcuno parla di elezioni anticipate come un gioco di società, quando invece sono un pericolo per il Paese esposto a rischio di speculazioni internazionali". Ma sul tavolo proposto dal premier padani e centristi sembrano d'accordo. "Se debbo esprimermi sull'ipotesi meglio il tavolo con il terzo polo o le elezioni - dice il leghista Maroni - direi proprio
Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: "Il tavolo principale è il Parlamento, è lì che non si deve avere paura di trovare accordi alla luce del sole, senza trame oblique e sotterranee". E il leader dell'Udc punzecchia la Lega: "Qualcuno parla di elezioni anticipate come un gioco di società, quando invece sono un pericolo per il Paese esposto a rischio di speculazioni internazionali". Ma sul tavolo proposto dal premier padani e centristi sembrano d'accordo. "Se debbo esprimermi sull'ipotesi meglio il tavolo con il terzo polo o le elezioni - dice il leghista Maroni - direi proprio
di no. Un tavolo serve a vedere se ci sono le condizioni. Ma per fare che cosa? Noi continuiamo a ritenere che la prospettiva migliore siano le elezioni per consentire stabilità. Se entro la metà di gennaio il presidente del Consiglio sarà in grado di ricreare la maggioranza forte, stabile e coesa, bene. Se no all'andare avanti e fare la fine del governo Prodi diciamo no grazie''.
Gli alleati, e i potenziali alleati, dunque smontano il progetto del premier e il segretario del Pd affonda i suoi colpi. "Conferenze di questa lunghezza sono al livello di Kim Il-Sung o Lukashenko" ha detto Bersani. ''Berlusconi può dire che farà il tavolo con il Terzo Polo ma non c'è garanzia di governabilità, c'è distacco tra politica e società e ci sono tensioni sociali''. ''Questo Paese accetta di continare a prendere il sonnifero o decide di reagire a questo declino galoppante e silinzioso?'', si chiede il segretario democratico. Che avverte Casini: "Non fidarti: il premier non tratta, compra".
Per il finiano Italo Bocchino "Fini non è super partes, perché per lui forse essere super partes significa piegarsi, come accadde per il presidente del Senato, alla volontà del presidente del Consiglio". L'obiettivo di Fli è "lanciare un Opa sull'elettorato moderato".
Anche l'Idv attacca il premier. "Berlusconi - dice Antonio Di Pietro - ancora una volta, ha dipinto un paese delle meraviglie che non c'è e una politica governativa che non esiste. In compenso, però, ha fatto i suoi soliti sproloqui contro la magistratura. Di eversivo c'è solo il modo in cui lui governa".
Gli alleati, e i potenziali alleati, dunque smontano il progetto del premier e il segretario del Pd affonda i suoi colpi. "Conferenze di questa lunghezza sono al livello di Kim Il-Sung o Lukashenko" ha detto Bersani. ''Berlusconi può dire che farà il tavolo con il Terzo Polo ma non c'è garanzia di governabilità, c'è distacco tra politica e società e ci sono tensioni sociali''. ''Questo Paese accetta di continare a prendere il sonnifero o decide di reagire a questo declino galoppante e silinzioso?'', si chiede il segretario democratico. Che avverte Casini: "Non fidarti: il premier non tratta, compra".
Per il finiano Italo Bocchino "Fini non è super partes, perché per lui forse essere super partes significa piegarsi, come accadde per il presidente del Senato, alla volontà del presidente del Consiglio". L'obiettivo di Fli è "lanciare un Opa sull'elettorato moderato".
Anche l'Idv attacca il premier. "Berlusconi - dice Antonio Di Pietro - ancora una volta, ha dipinto un paese delle meraviglie che non c'è e una politica governativa che non esiste. In compenso, però, ha fatto i suoi soliti sproloqui contro la magistratura. Di eversivo c'è solo il modo in cui lui governa".
Fonte : Repubblica
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