mercoledì 29 dicembre 2010

Istat: famiglie indebitate, al Sud 1 su 4 è povera

E nel 2011 arriva la stangata: 1.000 euro in più a famiglia. Le stime di Federconsumatori e Adusbef.

Martina Aureli
Più indebitati, più poveri e più esposti agli imprevisti. Così sono gli italiani secondo il ritratto tracciato dall'Istat. In base ai dati dell'Istituto relativi al 2009, infatti, sono aumentate le famiglie indebitate e quelle che non potrebbero fronteggiare spese impreviste per 750 euro. Nel paese una famiglia su 6 presenta sintomi di disagio economico, e al Mezzogiorno addirittura una su 4.
Il disagio si conferma molto più elevato tra le famiglie con 5 componenti o più (25,8 per cento), residenti nel Mezzogiorno (25,1 per cento) e tra le famiglie con tre o più' minori (27,1 per cento).


Chi non ha soldi per il cibo

Chi si ritrova con più debiti rispetto al 2008 vive soprattutto nel Centro-nord. Chi ha debiti diversi dal mutuo passa al Nord dal 16,2 al 19% e al Centro dal 15 al 17,9%. Inoltre, nel Centro, aumentano le famiglie che dichiarano di non potersi permettere una settimana di vacanza (da 36,7 al 39,2 per cento) e, nel Nord, quelle che, almeno una volta nel corso dell'anno, non hanno avuto soldi per acquistare cibo (dal 4,4 al 5,3 per cento). 
 

Piccoli miglioramenti

Rispetto al 2008, il quadro presenta dei peggioramenti proprio nelle aree più ricche del paese. Alcuni indicatori, però, evidenzino piccoli miglioramenti imputabili alla favorevole dinamica delle retribuzioni e dei prezzi. In particolare, si riduce la percentuale di famiglie che riferiscono di arrivare a fine mese con grande difficoltà (dal 17,3 al 15,3%) e quelle in arretrato con il pagamento delle bollette (dal 12,0 al 9,2%). Diminuiscono le famiglie che sono state in ritardo con il pagamento delle rate dell'affitto o del mutuo (dal 11,3 al 10,1% sul totale delle famiglie che vivono in affitto o hanno un mutuo).
Infine, si riduce la quota di famiglie che non hanno potuto fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni (da 7,7 a 6,6%) e, nel Sud e nelle Isole, quelle che hanno avuto problemi ad acquistare cibo (dall'8,3 al 6,4%).


Spese impreviste

Tra il 2008 e il 2009 crescono, invece, le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro (dal 32,0 al 33,3% in media), quelle che sono state in arretrato con debiti diversi dal mutuo (dal 10,5 al 14% di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (dal 14,8 al 16,5%).

La stangata del 2011

Purtroppo le previsioni per l'anno che verrà sono piuttosto fosche. L'aumento del costo della vita peserà oltre mille euro a famiglia. Per la precisione, 1.016 euro.
Questa la “stangata” che hanno previsto per il 2011 da Federconsumatori ed Adusbef tra rincari di alimentari, benzina, tariffe, assicurazioni e servizi bancari.
“Anche il 2011 si prospetta un anno infelice": commentano i presidenti delle due associazioni, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. "Sia dal punto di vista della crisi economica, che, se non adeguatamente affrontata, non permetterà di raggiungere nemmeno l’1% di Pil, sia dal punto di vista dei rincari in arrivo dal 1 gennaio 2011, che contribuiranno a ridurre ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie".
Oltre i soliti comportamenti speculativi in tema di prezzi e tariffe - spiegano dalle due associazioni - si aggiungono tensioni importanti sui costi dei prodotti energetici e delle materie prime. Tutti fattori, questi, che incideranno sulla determinazione dei prezzi sia relativamente ai beni durevoli che ai beni di largo consumo, a partire da quelli alimentari.
A questo bisogna aggiungere i numeri resi noti ieri dalla Cgil, che
annunciano 1.600 euro in meno nella busta paga degli statali.

I rincari maggiori per alimentari e carburanti

Gli aumenti più consistenti si faranno sentire infatti nel settore degli alimentari, con un aumento annuo di 267 euro, ovvero del 6%.
A seguire, i carburanti. Per i quali, sulla scia dei previsti incrementi del petrolio, la spesa aumenterà di ben 131 euro l'anno.

120 euro in più per il trasporto ferroviario

Rincari pesantissimi anche sul trasporto ferroviario: nel 2011 si spenderanno, secondo le associazioni, oltre 120 euro in più. Tradotto in percentuale: una maggiorazione del 25-30%.
Male anche il trasporto pubblico locale: +41 euro. Mentre i prezzi dell'rc auto cresceranno di 105 euro (+10-12%).

Gli altri aumenti

Aumenti sono previsti anche per le tariffe autostradali (+2%), per quelle del gas (+7-8%) e della luce (+4-5%), per quelle dei rifiuti (+7-8%) e per l'acqua (+5-6%).
fONTE: iL SALVAGENTE 

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