sabato 18 dicembre 2010

Il nuovo Bersani non dispiace a Fioroni e Franceschini ma irrita Renzi. Terzo polo diviso

Una svolta che Pier Luigi Bersani ha deciso anche in seguito ai malumori interni dell'area veltroniana (movimento democratico) che comprende una buona parte di cattolici ex Ppi. E che ha messo sul piatto in vista della direzione del partito prevista per giovedì prossimo, 23 dicembre. Prende atto «che il segretario ha iniziato a cambiare rotta», Giuseppe Fioroni tra i sostenitori più convinti dell'opportunità di un'alleanza con il polo di Casini.
Esponenti della maggioranza del partito plaudono «al coraggio» del segretario, lo stesso fanno i componenti dell'area Dem (quella che fa riferimento a Dario Franceschini).
Contrari sono i cosiddetti rottamatori, Matteo Renzi e Giuseppe Civati, e alcuni ulivisti come Mario Barbi e Arturo Parisi.
Nichi Vendola preoccupato
Fuori dal partito, Nichi Vendola ha paura che «questa riformulazione un po' confusa della strategia di Bersani significhi annessione del Pd al Terzo polo».
Antonio Di Pietro risponde rilanciando la proposta di «un matrimonio a tre» (Pd, Idv e Sel) e invitando Bersani a rispondere entro il 23, giorno della direzione Pd.

Quello che il segretario ha lanciato è un «patto costituente», per certi versi simile a quello del 1948, che abbia al centro sia i temi istituzionali che quelli economico-sociali, proposto a tutte le opposizioni, Terzo Polo compreso, oltre che alle forze sociali. Con la rinuncia alle primarie, se questo permette un ampliamento delle alleanze. Una proposta che il Pd presenterà entro gennaio «a tutte le forze di opposizione, di centrosinistra e di centro, che può avere anche un profilo elettorale». Una «piattaforma» - ha poi precisato - per «la riforma della Repubblica e per la crescita e il lavoro». Cioè: riforme istituzionali e riforma elettorale e, sul piano sociale, leggi per il lavoro, compresa «una riforma fiscale che carichi sull'evasione e le rendite alleggerendo lavoro, impresa e famiglie».
Stefano Fassina invita a non dare letture «politiciste» alla proposta. Quello avanzato da Bersani è un «patto costituente» lanciato a tutti i partiti di opposizione e al Paese, spiega, e partirà da proposte concrete, che saranno definite dall'Assemblea nazionale di fine gennaio a Napoli.

Pier Ferdinando Casini premette che a lui e al suo partito le offerte non interessano, ma ammette che c'è del buono nel ragionamento del segretario Pd. «Ci sono elementi da valorizzare in quanto ha detto Bersani, primo tra tutti il fatto che voglia aprire una fase fondativa: è un'autocritica rispetto a quanto fatto finora». Niet invece da Italo Bocchino (Fli): «l'offerta non ci interessa, non ci alleiamo con la sinistra. Abbiamo creato il Terzo polo per lanciare un'opa sull'elettorato di centrodestra».
Fonte : Il sole 24 ore

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