mercoledì 12 gennaio 2011

IL SITO DI ASSANGE
Wikileaks, nuovi file sull'Italia
"Politici non combattono mafia"
Scetticismo anche sul Ponte sullo Stretto: "Mancano le strade".Rivelazioni sull'Afghanistan: le province sotto controllo italiano erano nel mirino dei razzi talebani. Alcuni gruppi di terroristi avrebbero operato sotto direttive del governo iraniano
Julian Assange, fondatore di WikiLeaks

ROMA - Dall'Afghanistan alla mafia, nuove clamorose rivelazioni sull'Italia dai file di Wikileaks.
Scarso impegno contro la mafia. "Anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale" scrive J. Patrick Truhn, console generale Usa a Napoli, in un dispaccio del giugno 2008.  "Come ci ha ricordato Roberto Saviano, il tema (della lotta alla criminalità organizzata, ndr) è stato virtualmente assente dalla campagna elettorale di marzo-aprile" continua Truhn. Il diplomatico suggerisce a Washington di "lavorare per fare presente al nuovo governo che la lotta al crimine organizzato è una seria priorità del governo Usa, e che i drammatici costi economici della criminalità sono un argomento convincente per una azione immediata".
 
Il Ponte sullo Stretto non serve. Il ponte sullo Stretto "servirà a poco senza massicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria" scrive J. Patick Truhn, console generale Usa a Napoli in un dispaccio del giugno 2009 in cui si analizza la situazione in Sicilia, dopo lo scontro politico tra Raffaele Lombardo e "il partito del premier Silvio Berlusconi". Il "grandstanding" (teatrino) politico ha "bloccato una operazione di trivellazione
per gas lo scorso anno e minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense".

Afghanistan, 2007. I missili dell'Iran erano puntati contro obiettivi nelle province afghane sotto comando italiano, Herat e Farah. Tra i bersagli anche il Prt di Farah, gestito dagli americani. Nei nuovi file di Wikileaks si legge: "Gli iraniani hanno detto di aver puntato i missili contro questi bersagli perche si aspettano un attacco statunitense contro la Repubblica islamica".

Dai dispacci emerge anche che alcuni gruppi talebani "operano sotto direttive emanate dal governo iraniano", e non solo: "Il governo iraniano ha dispiegato truppe lungo il confine con il distretto di Ghoryan nella provincia di Herat" si legge nel file, "e pianifica di offrire supporto agli insorti".
I file. Nel dispaccio militare Usa datato 24 giugno 2009 si può leggere che: "Il gruppo talebano di Gholam Yahya Akbary (GYA) è in possesso di alcuni razzi iraniani e mine a pressione per lanciare attacchi nel distretto di Ghozareh, a sud di Herat. Il gruppo ha ricevuto tutto l'equipaggiamento ed i finanziamenti dall'Iran, e dimostra le sue attività alla Repubblica islamica, talvolta sparando razzi e granate su Camp Arena e altri obiettivi". A luglio 2009, kamikaze arrivati da "Iran e Pakistan" e "coordinati da figure di primo piano dell'intelligence iraniana" pianificavano attacchi suicidi a Herat.

In un altro file datato agosto 2009, si riferisce che il GYA "ha ricevuto sostegno finanziario da un alto ufficiale dell'intelligence iraniana, e progetta attacchi contro la città e l'aeroporto di Herat dopo le elezioni". Dispacci confermati dalla cronaca: in quelle settimane si contarono almeno due attacchi a colpi di razzi contro Camp Arena, senza fortunatamente causare vittime nè danni.
Talebani e armi. In altri file, si delineano le attività di addestramento dei talebani all'uso e all'assemblaggio dei micidiali Ied. In un dispaccio del settembre 2009 si fa riferimento a "sei mine anticarro molto potenti ricevute dall'Iran" che i talebani "utilizzeranno contro le forze della coalizione internazionale o esponenti di spicco della polizia afghana".
 

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