Un'intera provincia, tra le più leghiste d'Italia col 35 per cento di consensi per il Carroccio, chiede di traslocare dal Veneto al Trentino Alto Adige, insieme a 500 comuni di confine. Oltre 17.000 firme hanno costretto la giunta provinciale a pronunciarsi a favore del referendum, creando una pericolosa frattura all'interno della Lega nord che, al momento di votare, si è spaccata. In barba al capo, Umberto Bossi, quello del federalismo o morte, i leghisti del profondo nord chiedono la secessione, e questa volta dal nord. Lo smacco arriva proprio ora che il passaggio del federalismo fiscale in commissione bicamerale decide della vita e della morte del governo. Un gioco tutto politico, una prova di fedeltà alla Lega, perché nel concreto il federalismo fiscale era e resta soprattutto una scatola vuota (leggi l'articolo di Stefano Feltri). Se la Lega ci crede, i leghisti dimostrano di trovarlo uno spauracchio. E puntano a quelle autonomie che i soldi li hanno già garantiti, portandosi dietro la voglia di autoderminazione che il partito, il più vecchio del Parlamento, predica ormai da troppo tempo di Emiliano Liuzzi
Fonte:il fatto quotidiano
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