sabato 15 ottobre 2011

La parola " AULA"

Aula,
dal blog di Ernesto Galli
(latino aula, greco aulé). Sala per riunioni solenni e rituali, di carattere sacro, politico (di corte, o parlamentare), giudiziario, e anche didattico (scolastico e universitario).

Nel linguaggio politico si contrappone spesso l'aula  -  uno spazio chiuso, dominato da autorità tradizionali e formalizzate - a immagini di vivacità, d'energia, di orizzonti aperti, di novità. L'aula parlamentare, in particolare  -  ovvero l'emiciclo della Camera o del Senato - è certamente il luogo  in cui si rappresenta solennemente la sovranità del popolo, ma può anche simboleggiare, nel linguaggio politico e giornalistico, un universo  avulso dalla realtà, il mondo stanco e distante del Palazzo.
Una celebre utilizzazione del termine 'aula' in questa accezione è dovuta a Mussolini che il 16 novembre 1922, nel discorso in cui presentava al parlamento il suo governo, frutto della marcia su Roma,  definì la Camera un'aula sorda e grigia, lontana dalla storia e dalla vita, e giustamente travolta dall'entusiasmo della nuova Italia post-bellica, dalla rivoluzione fascista che avrebbe potuto farne un bivacco per i manipoli di squadristi e sprangarla.    

Questa brutale contrapposizione non è più ritornata in questa forma. Eppure, la progressiva decadenza dell'istituto parlamentare facilita l'associazione dell'aula e delle attività che vi si svolgono a qualcosa di simile a uno stanco rituale  che non trova riscontro
nella società e nelle sue esigenze.

Oggi, in particolare, si assiste a un curioso cortocircuito fra i possibili significati del termine: il controllo dell'aula (parlamentare), ovvero l'affermazione numerica della maggioranza attraverso le procedure del voto di fiducia, non ha la funzione di testimoniare  e confermare una reale capacità del governo di reggere il timone della politica nella fase di grave crisi che il Paese attraversa; ma serve a  consentire al leader della maggioranza di rimanere al potere, di durare in carica, e di evitare così il rischio che costituiscono per lui altre aule, quelle giudiziarie. Non solo, quindi,  aula contro il Paese, lontana dalla società -  e, in particolare, non certo benevola verso le aule scolastiche e universitarie (duramente colpite da tagli di finanziamenti e da riforme penalizzanti) - ma aula contro aula. Ovvero, aula utilizzata per tenere il più lontane possibile le aule di Giustizia.
Fonte : Repubblica

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