mercoledì 19 ottobre 2011

In Grecia è sciopero generale contro la politica di austerity del governo Papandreou

AUSTERITA'

Grecia, parte lo sciopero generale
48 ore di blackout in tutto il Paese

Si fermeranno per due giorni tutti gli uffici, i musei, molti servizi. Scendono in piazza contro i tagli anche i giornalisti. I sindacati hanno indetto l'astensione dal lavoro in protesta contro le nuove misure di austerity che il governo Papandreou dovrebbe varare domani in vista dei vertici Ue
 

ATENE - Inizia oggi lo sciopero generale di 48 ore convocato da sindacati e movimenti 1. In parlamanto, in queste ore, sono sul tavolo nuove misure di austerità da approvare. Tutto il Paese si prepara a scendere in piazza, per quella che si prefigura come una delle maggiori proteste sociali degli ultimi anni. I manifestanti stanno convergendo per strada in queste ore.

GUARDA Grecia paralizzata per lo sciopero FOTO 2/VIDEO 3

Chiusi musei, scuole, uffici pubblici, ospedali, supermercati e i distributori di benzina. Hanno incrociato le braccia anche gli agenti del fisco, i medici, i marinai e i tassisti. E a dire no alla politica economica del governo di George Papandreou sono anche i giornalisti. Fino a giovedì le edicole saranno deserte, i telegiornali sospesi, i siti oscurati e le radio ferme, per protestare contro i tagli del personale annunciati in moltissime redazioni. Sono previsti problemi e ritardi nel traffico aereo internazionale,
visto che hanno aderito allo sciopero anche i controllori di volo, che si asterranno dal lavoro per almeno 12 ore.

Il ministero della Giustizia è occupato da questa mattina dagli impiegati del sistema carcerario. In un comunicato sostengono che "la situazione nelle carceri ha raggiunto livelli molto pericolosi perché manca il personale in tutti i reparti. In certi casi non si copre che il 60% del necessario". Durante lo sciopero, cui partecipano anche le guardie carcerarie, non saranno permesse le visite ai detenuti da parte dei parenti o dei loro avvocati.

La Grecia dovrebbe quindi restare paralizzata per due interi giorni, almeno nelle intenzioni dei due grandi sindacati del Paese, l'Adedy e il Gsee. Già da settimane nel Paese si lavora a rilento, a causa delle pressioni e degli scioperi di settore. La protesta voluta dai sindacati per questi due giorni ha come obiettivo le politiche di austerità imposte al governo greco dall'Unione Europea 4. In questo modo arriveranno a "demolire il paese, annientare i salariati e disgregare la società" recita la piattaforma della protesta.

Le proteste culmineranno in una grande manifestazione davanti al parlamento, teatro lo scorso giugno di violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine. Nei giorni scorsi si sono già svolti scioperi di settore, dal blocco del servizio di raccolta della nettezza urbana allo stop dei lavoratori del turismo, che hanno sbarrato ai visitatori persino le porte del Partenone.

"Stiamo mandando un messaggio forte al governo e al sistema politico - ha affermato Costas Tsikrikas, numero uno dell'Adedy, il maggiore sindacato ellenico del pubblico impiego - siamo convinti che la partecipazione sarà enorme".

Alla protesta Papandreou risponde con durezza: "Tutta questa gente che sta ricattando e tenendo in scacco l'intero paese occupando palazzi, riempiendo le strade di spazzatura, chiudendo i porti e il Partenone, ci deve spiegare in che modo ciò ci sta aiutando a restare in piedi". E sulle misure che si prepara a varare, il leader socialista ha ieri inviato ai parlamentari un appello dal tono epico: "Dobbiamo perseverare in questa guerra come popolo - ha detto - come governo e come gruppo parlamentare perché questo Paese la vinca. Vinceremo per il Paese".

Si tratta del quinto sciopero generale dall'inizio dell'anno 5, e il secondo di 48 ore dalla fine di giugno. Il parlamento greco ha preso in esame una nuova serie di misure di austerità il cui voto è atteso per domani, in vista dei vertici europei del fine settimana. Tra gli interventi più osteggiati dagli aderenti allo sciopero, l'annuncio del governo di nuovi pesantissimi tagli che prevederebbero per un anno la riduzione degli stipendi del 60 percento a circa 30mila impiegati.

La situazione del Paese non è mai stata così grave: un greco su sei è disoccupato, e tra i giovani della fascia 15-24 anni questa proporzione balza al 42% rispetto al 32,6% di un anno fa. L'ente di statistica ellenico ha contato 820mila disoccupati a luglio, a fronte dei 607 mila rilevati lo stesso mese l'anno scorso. Secondo i sindacati i dati effettivi potrebbero risultare anche superiori, con una disoccupazione già oltre il 20 percento.

Il premier socialista Papandreou ha proposto ad Antonis Samaras, leader di Nea Dimocratia, il principale partito dell'opposizione di centro-destra, di partecipare con lui al vertice di Bruxelles domenica prossima. "La situazione difficile che la Grecia sta affrontando - ha detto Samaras - è l'unico motivo per cui ho accettato di incontrarmi con Papandreou".
Fonte : "Repubblica"

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