Sarà anche politica, ma a me non sembra.
Di sotto l'articolo che alimenta la fonte del PD di Nova Siri.
NOVA SIRI – “Devo dire che l’uscita dalla giunta per il consigliere comunale Giuseppe D’Armento è stata dannosa per la sua tranquillità emotiva e politica. Da quando il nostro, non fa più l’assessore ha assunto il ruolo, che non gli compete, di paladino della buona politica. Di “moralizzatore”. E lo ha fatto, ed è bene ricordarlo per prima cosa nei confronti del sindaco Giuseppe Santarcangelo rivolgendogli accuse che non abbiamo mai sentito pronunciare ad esempio dall’ex vice sindaco, defenestrato “per mancanza del rapporto di fiducia”, Michele Laddomata. Il Quotidiano della Basilicata titolava “D’Armento attacca il suo sindaco” o sbaglio? In seguito, in qualità di capogruppo dell’opposizione sono intervenuto sulla vicenda cercando di capire cosa fosse accaduto di specifico”. Lo ha detto al Quotidiano il capogruppo consiliare de Pd, Pasquale Favale.
“Come mai – spiega - nella maggioranza si è creata un’acredine tra il primo cittadino ed un suo delegato? Tutto legittimo. Tranne per il nostro eroe che invece, in una trance mistificatoria, ha deciso di attaccare il sottoscritto sul piano personale. Ne risponderà innanzi alle sedi opportune. Intanto ho ricevuto la solidarietà di due assessori Pancaro e Tarsia e del consigliere Toscani che mi hanno esplicitamente detto e riconfermato, qualora qualcuno avesse ancora dubbi, di essersi “dissociati da tanta maleducazione”. Nonostante qualcuno, lascio ai lettori immaginare chi, avesse cercato ripetutamente e singolarmente di far smentire quello che è stato un gesto spontaneo e di stima personale nei miei confronti. Tornando alla politica, - ha continuato - devo dire dal mio osservatorio privilegiato dell’opposizione, che l’ex assessore si è dovuto dimettere, in quanto resosi conto di essere l’unico indiziato ad uscire dalla giunta. Santarcangelo doveva accettare la proposta del fattore “T”, Francesco Tarsia doveva entrare in giunta, altrimenti il sindaco avrebbe perso anche il sostegno di Antonio Toscani e Dino Padula. Ed addio maggioranza. Gesto forzato nessun altruismo da parte di D’Armento dunque, che davanti al fatto compiuto, ha cercato la via onorevole di fuga delle dimissioni concordate. Questa è la verità. Poi ha cercato di attutire il colpo facendosi dare le deleghe. Ma se da assessore si è fatto sostituire più di una volta durante le sue innumerevoli assenze, (nonostante l’indennità di carica percepita) adesso non sarebbe accettabile che il nostro consigliere venisse sostituito da un assessore. Sarebbe il colmo. I suoi risultati amministrativi? Promuovere l’associazionismo locale non è una cosa straorinaria, basta prendere soldi dei contribuenti e distribuirli. Tutto qua. Semmai, perché non ci racconta di quando ha fatto perdere alla locale Protezione civile di Nova Siri, circa 9000 euro, per il fatto che non ha attivato una convenzione con il responsabile del settore? Forse anche allora si trovava nell’ospedale militare di Roma dove lavora? Quanto aver portato la Rai a Nova Siri a costo zero non è certo un merito a lui ascrivibile, visto che notoriamente la Rai non si fa pagare per fare dei servizi itineranti. Anche questa è una mistificazione bella e buona. Ci si dovrebbe preoccupare invece di saldare i conti con i privati dopo essersene serviti. Il sottoscritto invece, durante il precedente mandato elettorale quando si è assentato, per prima cosa lo ha fatto da semplice consigliere di minoranza e senza che percepisse alcuna indennità lasciando peraltro il gruppo nelle ottime mani dell’allora capogruppo Tonino Accettura. Concludo dicendo che non perderò più altro tempo dietro a questa stucchevole soap opera. Ho più a cuore l’interesse di Nova Siri, io che qui, vivo e lavoro, rispetto a chi fa politica per corrispondenza su internet".
Articolo di Lutrelli, dal quotidiano delle Basilicata
Di sotto l'articolo che alimenta la fonte del PD di Nova Siri.
NOVA SIRI – “Devo dire che l’uscita dalla giunta per il consigliere comunale Giuseppe D’Armento è stata dannosa per la sua tranquillità emotiva e politica. Da quando il nostro, non fa più l’assessore ha assunto il ruolo, che non gli compete, di paladino della buona politica. Di “moralizzatore”. E lo ha fatto, ed è bene ricordarlo per prima cosa nei confronti del sindaco Giuseppe Santarcangelo rivolgendogli accuse che non abbiamo mai sentito pronunciare ad esempio dall’ex vice sindaco, defenestrato “per mancanza del rapporto di fiducia”, Michele Laddomata. Il Quotidiano della Basilicata titolava “D’Armento attacca il suo sindaco” o sbaglio? In seguito, in qualità di capogruppo dell’opposizione sono intervenuto sulla vicenda cercando di capire cosa fosse accaduto di specifico”. Lo ha detto al Quotidiano il capogruppo consiliare de Pd, Pasquale Favale.
“Come mai – spiega - nella maggioranza si è creata un’acredine tra il primo cittadino ed un suo delegato? Tutto legittimo. Tranne per il nostro eroe che invece, in una trance mistificatoria, ha deciso di attaccare il sottoscritto sul piano personale. Ne risponderà innanzi alle sedi opportune. Intanto ho ricevuto la solidarietà di due assessori Pancaro e Tarsia e del consigliere Toscani che mi hanno esplicitamente detto e riconfermato, qualora qualcuno avesse ancora dubbi, di essersi “dissociati da tanta maleducazione”. Nonostante qualcuno, lascio ai lettori immaginare chi, avesse cercato ripetutamente e singolarmente di far smentire quello che è stato un gesto spontaneo e di stima personale nei miei confronti. Tornando alla politica, - ha continuato - devo dire dal mio osservatorio privilegiato dell’opposizione, che l’ex assessore si è dovuto dimettere, in quanto resosi conto di essere l’unico indiziato ad uscire dalla giunta. Santarcangelo doveva accettare la proposta del fattore “T”, Francesco Tarsia doveva entrare in giunta, altrimenti il sindaco avrebbe perso anche il sostegno di Antonio Toscani e Dino Padula. Ed addio maggioranza. Gesto forzato nessun altruismo da parte di D’Armento dunque, che davanti al fatto compiuto, ha cercato la via onorevole di fuga delle dimissioni concordate. Questa è la verità. Poi ha cercato di attutire il colpo facendosi dare le deleghe. Ma se da assessore si è fatto sostituire più di una volta durante le sue innumerevoli assenze, (nonostante l’indennità di carica percepita) adesso non sarebbe accettabile che il nostro consigliere venisse sostituito da un assessore. Sarebbe il colmo. I suoi risultati amministrativi? Promuovere l’associazionismo locale non è una cosa straorinaria, basta prendere soldi dei contribuenti e distribuirli. Tutto qua. Semmai, perché non ci racconta di quando ha fatto perdere alla locale Protezione civile di Nova Siri, circa 9000 euro, per il fatto che non ha attivato una convenzione con il responsabile del settore? Forse anche allora si trovava nell’ospedale militare di Roma dove lavora? Quanto aver portato la Rai a Nova Siri a costo zero non è certo un merito a lui ascrivibile, visto che notoriamente la Rai non si fa pagare per fare dei servizi itineranti. Anche questa è una mistificazione bella e buona. Ci si dovrebbe preoccupare invece di saldare i conti con i privati dopo essersene serviti. Il sottoscritto invece, durante il precedente mandato elettorale quando si è assentato, per prima cosa lo ha fatto da semplice consigliere di minoranza e senza che percepisse alcuna indennità lasciando peraltro il gruppo nelle ottime mani dell’allora capogruppo Tonino Accettura. Concludo dicendo che non perderò più altro tempo dietro a questa stucchevole soap opera. Ho più a cuore l’interesse di Nova Siri, io che qui, vivo e lavoro, rispetto a chi fa politica per corrispondenza su internet".
Articolo di Lutrelli, dal quotidiano delle Basilicata
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