I cronisti e l'autocensura 'democratica'
"La barzelletta di B? Decisione comune"
"La barzelletta di B? Decisione comune"
Dopo il derby, il premier si esibisce nella solita battuta sconcia ma subito dopo chiede di non scriverla I giornalisti, dopo avere controllato di essere in sintonia per coprirsi a vicenda, eseguono l'ordine

“Abbiamo votato. E' stata una decisione collegiale. Il presidente ci ha chiesto di non scrivere e noi ci siamo messi d'accordo per non farlo”. A parlare così è Pietro Guadagno del Corriere dello Sport, uno dei sette giornalisti che ha assistito alla storiellina volgare della segretaria (leggi l'articolo). Quella in cui B, per rispondere a una domanda sull'allenatore del Milan, giustifica così le sue amnesie: “Questa mattina – racconta il Cavaliere – stavo inseguendo la mia segretaria per farmela sul tavolo e mi ha detto: ‘Presidente, lo abbiamo fatto due ore fa’. Le ho detto: ‘Vedi, è la memoria che mi fa difetto’”. Una volta succedeva il contrario. I giornalisti lavoravano in pool per dare e non per occultare le notizie. “Ma oggi – spiega Guadagno – è una cosa automatica. Se uno mi chiede di non riportare la cazzata che dice, io non lo faccio. E' una questione di rapporti”. E così è stato. La notizia è rimasta nascosta per più di venti giorni: dal 2 aprile, serata di Milan-Inter. Fino a quando la redazione di Annozero è entrata in possesso del filmato e l'ha mandato in onda di Beatrice Borromeo
LA STAMPA ESTERA: “ERA UNA NOTIZIA. TUTTO CIÒ CHE DICE UN PRESIDENTE VA SCRITTO”
PLAYBOY EDIZIONE TEDESCA: “BERLUSCONI VA A PUTTANE INVECE DI GOVERNARE”
LA STAMPA ESTERA: “ERA UNA NOTIZIA. TUTTO CIÒ CHE DICE UN PRESIDENTE VA SCRITTO”
PLAYBOY EDIZIONE TEDESCA: “BERLUSCONI VA A PUTTANE INVECE DI GOVERNARE”
Nessun commento:
Posta un commento