In politica, come nella vita reale ,succede spesso che i partiti abbandonino vecchie strade per percorrerne altre, ritenute a torto o a ragione, in quel preciso momento storico, più comode, più sicure.
Così è successo al PD a livello nazionale, ma anche a quello locale.
Si è abbandonata la vecchia strada (delle “ coalizioni di centro-sinistra e dell’Ulivo”)ritenuta stretta, pericolosa, non governabile…. e, si è proceduti alla progettazione e realizzazione della nuova autostrada a due corsie: dove far correre, su una il partito unico,sull’altra il voto utile. Questa autostrada, come tutti hanno avuto modo di verificare, ha prodotto una devastazione del territorio democratico,una distruzione dell’ambiente e del suo fragile ecosistema ,che già si reggeva su un precario, delicato e difficile equilibrio;
ha prodotto una desertificazione, una emarginazione , un annullamento di interi territori, un tempo centri vitali di protagonismo politico.. Ha praticamente distrutto tutto : non ha risparmiato niente. Oggi restano solo macerie! Resta una autostrada franata, con ponti che crollano, con gallerie chiuse, resta lo sperpero delle risorse : umane, sociali, politiche, democratiche, storiche, culturali.
Anche a Nova Siri, come a Roma, la vecchia strada è stata abbandonata su volontà del PD. Interi territori, un tempo ricchi di vita politica, di protagonismo sociale ed economico sono stati tagliati fuori , chiamati a scegliere : o cogliere le opportunità di crescita, di sviluppo, di ricchezza che la nuova strada prometteva di portare sul “ nuovo territorio”, trasferendovisi, oppure di scegliere il declino, la morte lenta, inesorabile di chi è fuori da tutti i collegamenti vitali. Sembrava non ci fossero altre strade.
Ma se , i cittadini, si organizzano, come hanno fatto, e dicono : avete abbandonato l’unica strada di collegamento, noi ne costruiamo un’altra, ma isolati non restiamo, ecco che , qualcuno, propone la riapertura della vecchia strada, ormai priva di manutenzione, piena di buche, di ponti distrutti,con frane e smottamenti ovunque .Oggi, in una parola : impraticabile.
Chi si è assunto la responsabilità della chiusura, si assuma anche la responsabilità di tentare un recupero della vecchia strada. Si rimbocchi le maniche, ricostruisca i ponti…..Ma, non pretenda che, laddove i cittadini hanno spezzato l’isolamento , già realizzato nuovi percorsi, costruito nuovi collegamenti,utilizzato nuovi materiali e nuove tecniche costruttive , creato una valorizzazione del territorio, sottraendolo al ricatto delle lobby azioniste della società proprietaria dell’autostrada del partito unico, buttino tutto a mare,tornino indietro ,paghino il biglietto per percorrere una autostrada , quando è possibile già avere lo stesso servizio gratuitamente ,sulla nuova e più sicura strada , costruita dai cittadini azionisti, proprietari della loro strada.
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