Policoro
Il gruppo Pdl con il vice sindaco, Rocco Leone, lascia la maggioranza. "Gli abbiamo dimostrato lealtà non dimettendoci lui ha risposto con il tradmento"
di PIERANTONIO LUTRELLI
POLICORO – Quello che non ti aspetti. Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, da poco rientrato nell’esercizio pieno delle sue funzioni dopo tre mesi di arresti domiciliari, a seguito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Matera, su presunte tangenti su appalti della pubblica illuminazione, ha rivisto la giunta comunale con un tempismo ed un decisionismo da record. Fuori dalla giunta i tre assessori del Pdl, Rocco Leone (vice sindaco e coordinatore cittadino del partito), Domenico Bianco e Rocco Colucci, al loro posto gli ex assessori Luisa Lasaponara e Tommaso Siepe che facevano parte della giunta in quota Pdl, fino all’azzeramento dello scorso novembre che aveva dato vita ad una giunta monca in attesa della chiusura della verifica. Giunta completata da Rocco Leone dopo il 13 gennaio quando a seguito dell’arresto del sindaco gli era subentrato quale facente funzione. Leone aveva messo in giunta proprio Colucci e Bianco che si erano dimessi da consiglieri comunali. Ed ora a distanza di tre mesi non sono né l’uno e né l’altro. L'altro posto è dell'Udc. Il capogruppo Mario Vigorito ha chiesto la nomina di Antonio De Santis che fino a ieri sera però non aveva accettato. La carica di vice sindaco è andata all’assessore dell’Api, fresco di maggioranza, Mary Padula. Lopatriello ha promesso una rotazione tra gli assessori per questo ruolo. Il ritorno della fase di verifica politica è stato innescato da i consiglieri comunali della Dc e dell’Udc, nonché delle civiche Casa dei Moderati e Città nuova e dall’indipendente Pino Callà che con un documento presentato al sindaco nella scorsa settimana avevano chiesto “un riequilibrio della giunta comunale in virtù dei rapporti di forza e del rispettivo peso consiliare di ciascuno”. In parole povere, il Pdl con tre consiglieri, Antonio Satriano, Livia Lauria e Angelo Porsia, non poteva avere secondo i centristi, i tre posti in giunta (Leone, Bianco e Colucci). A quel punto Lopatriello ha consultato il coordinatore cittadino del Pdl, Leone il quale ha detto chiaramente che “se toccava uno solo di loro dalla giunta, sarebbero stati tutti fuori. A quel punto Il sindaco è stato consequenziale e nel rimuovere i tre, ha scelto i destinatari dei due posti della “quota” ridimensionata Pdl. Intanto Leone con Bianco e Colucci, insieme al capogruppo Lauria, al consigliere Porsia e tutto il direttivo è a dir poco “scosso” dal rimpasto dell’ultimora. “Il Pdl ufficiale disconosce – ha detto l’ex vice sindaco, Rocco Leone, che terrà oggi una conferenza stampa alle 12 nella sede policorese del Pdl, interpellato telefonicamente da Il Quotidiano - questi personaggi (Siepe e Lasaponara, ndr) attaccati alle poltrone. L’uomo Lopatriello non si smentisce mai, personaggio di pochissimo spessore umano e politico. Non ha dimostrato alcun senso della riconoscenza e della qualità che questa giunta ha prodotto. Ho fatto più io in tre mesi che lui in due anni e mezzo. Ma la sorpresa peggiore di questa vicenda è l’aspetto umano. Perché io non mi sono dimesso dimostrandogli lealtà e amicizia e lui a questo ha risposto come è suo modo, col tradimento. Ma c’è sempre tempo. Chi ha interesse per la comunità e passione per la politica può fare bene anche fuori dalla sede istituzionale del Comune. Questo di certo Lopatriello non me lo può togliere”. Leone aveva ribadito al sindaco la posizione del Pdl: “Ho detto che era solo il momento di lavorare, e che la mia era una giunta che ha prodotto. Gli detto che quello che andava toccato, semmai era Saverio Carbone della Dc, assente cronico. Su 40 delibere tra l’altro molto importanti per la città è stato presente solo due volte. Ebbene, questo – ha concluso Leone - è un assessore intoccabile per Lopatriello”. Una cosa è certa da oggi tutto non sarà più come prima. Resta da chiarire la posizione di Satriano e dell’Udc. E poi Lopatriello che è del Pdl, come si porrà agli attacchi del “suo” partito?
(Da Il Quotidiano della Basilicata)
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