Ma la realtà è ancora allarmante
di MARCELLO SORGI, dalla stampa
Si può guardare il compromesso raggiunto dal governo sugli emendamenti al decreto sulle liberalizzazioni con la logica del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Troppi cedimenti alle lobbies e alle categorie più forti di parlamentari professionisti, come gli avvocati, accusa chi si aspettava più durezza da Monti. Nella normale dialettica tra governo e Parlamento è normale che un decreto subisca delle modifiche nel corso dell'iter che precede la conversione in legge, è la replica dei tecnici, che oggi porranno la fiducia per evitare un ulteriore annacquamento del testo.
Su taxisti, farmacisti e avvocati, effettivamente il compromesso raggiunto sposta verso il basso l'asticella delle novità a cui adeguarsi: l'istituzione della nuova Autorità dei trasporti, che richiederà mesi, e la rinuncia ai preventivi obbligatori per i professionisti imposta dai molti deputati avvocati, sono due dei prezzi pagati al via libera per il decreto.
È innegabile tuttavia che così Monti in tempi brevi porterà a casa il secondo impegnativo capitolo del suo programma, mentre le proteste dei vertici bancari contro i conti correnti gratuiti per i pensionati con i redditi più bassi indeboliscono le accuse al governo di proteggere gli interessi delle banche.
Resta il fatto che man mano che i problemi economici per l'Italia si allontanano dal livello di guardia, pur restando gravi, grazie agli effetti dei primi mesi di attività del governo, e via via che le scadenze elettorali si avvicinano, aumentano le resistenze dei partiti, che non vedono l'ora di recuperare il loro ruolo, rispetto alle iniziative riformatrici dei tecnici. Valutazioni che non fanno i conti con una realtà che continua a rimanere allarmante e in cui il quadro europeo non fa purtroppo registrare mutamenti significativi (bastino solo come esempi la crescente instabilità tedesca che riduce i margini di manovra della Merkel e l'ulteriore peggioramento della situazione della Grecia).
Inoltre, al di là della crisi economica che continua, il governo deve fronteggiare le altre emergenze. A cominciare da quella No-tav che non accenna a placarsi, ora che la fase degli espropri dei terreni è arrivata.
Non a caso ieri, dopo un'altra giornata di blocchi stradali e scontri tra manifestanti e polizia, la preoccupata ministra dell' Interno Cancellieri ha sottolineato la necessità di muoversi con cautela, e non solo con la forza, in uno scenario, come questo, ad alto rischio.
Nessun commento:
Posta un commento