mercoledì 22 febbraio 2012

Il ritorno dello scontro vecchia maniera sul welfare Il ritorno dello scontro vecchia maniera sul welfare Il ritorno dello scontro vecchia maniera sul welfare Il ritorno dello scontro vecchia maniera sul welfare


Il ritorno dello scontro 
vecchia maniera sul welfare




di MARCELLO SORGI, dalla stampa

Anche se un accurato e sotterraneo lavoro diplomatico ieri per tutta la giornata ha tentato di limitarne le conseguenze, l’attacco della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al sindacato «che difende fannulloni e ladri» non è certo un toccasana per la trattativa sul mercato del lavoro, arenata sulla secca dell’articolo 18 e sull’irrigidimento che a questo proposito è emerso negli ultimi giorni, sia da parte della Cgil che del Pd.

Ora la Camusso pretende una marcia indietro della Marcegaglia da una posizione che, al di là della frase infelice che ha dato fuoco alle polveri, metteva in discussione i rapporti tra le parti sociali, proprio mentre il negoziato al tavolo del governo, dopo qualche iniziale progresso, segna il passo. La Confindustria ha cercato di chiarire, senza ovviamente smentire l’intervento della presidente, ma senza molti risultati.

D’altra parte la frenata della Cgil s’intuiva anche prima dello scontro tra Camusso e Marcegaglia. E la dura polemica interna al Pd, con il responsabile economico Fassina che ha criticato l’intervista di Veltroni favorevole all’intenzione del governo di riformare il mercato del lavoro, lascia capire le preoccupazioni del centrosinistra di ritrovarsi entro marzo di fronte a una decisione di Monti nel bel mezzo della campagna elettorale per le amministrative.

Stretto tra l’impossibilità di rompere con il governo e le pressioni del sindacato, Bersani, che in un primo momento era parso deciso a non lasciarsi condizionare dalla resistenza della Cgil, adesso preme di nuovo per l’accordo e aspetta di vedere se riprenderà e quali effetti produrrà la trattativa, che al momento, tuttavia, sembra bloccata. La strategia del governo, ribadita dalla ministra del Lavoro Fornero, punta a raggiungere un’intesa sul maggior numero possibile di problemi (come ad esempio ammortizzatori sociali, formazione, apprendistato), prima di andare all’osso duro dell’articolo 18. Con questo metodo, se anche alla fine non si dovesse trovare l’accordo, l’iniziativa autonoma del governo, di cui Monti ha parlato lunedì nell’incontro con gli operatori di Borsa a Milano, avverrebbe in un quadro meno dirompente, e forse potrebbe puntare a ottenere un sofferto «si» del Pd in Parlamento. È esattamente questo che i sindacati hanno capito, e, dopo un’iniziale disponibilità, ha motivato le riserve emerse al tavolo del negoziato, che il governo proverà a rimuovere nei prossimi giorni.


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