Raccolgo l'invito e stendo simbolicamente davanti a questo " balcone" virtuale ,queste lenzuola bianche, simbolo di resistenza e di lotta contro chi vorrebbe intimidire sul blog , le persone che esprimono idee non conformi al gruppo dominante all'interno del PD di Nova Siri.Lascio , in fondo alla pagina , una perla di saggezza, di un grande maestro di vita a cui sono particolarmente legato.Buona riflessione
In un campo di concentramento viveva un tempo un prigioniero,il quale, pur essendo stato condannato a morte, si sentiva libero e senza paura.
Un giorno si mise a suonare la chitarra in mezzo al cortile della prigione.
Si radunò una grande folla ad ascoltarlo,
perchè la magia della sua musica comunicava a tutti il suo stesso coraggio.
Quando il direttore del carcere se ne accorse, proibì all'uomo di suonare.
Tuttavia il giorno seguente la cosa si ripetè: il prigioniero cantava e suonava la chitarra, circondato da una folla ancora più grande.
Le guardie furenti lo trascinarono via e gli fecero tagliare le dita.
Il giorno dopo egli riprovò a cantare e suonare come poteva con i monconi sanguinanti.
Questa volta la gente applaudiva al colmo dell'entusiasmo.
le guardie lo portarono via di nuovo e gli fracassarono la chitarra.
L'indomani egli cantò con tutte le sue forze.
Com'era puro e sublime il suo canto! Tutti unirono le loro voci alla sua e mentre cantavano i loro cuori divennero puri e il loro spirito indomabile come il suo.
Questa volta i carcerieri si infuriarono così tanto che gli fecero strappare la lingua.
Sul campo calò un profondo silenzio, quasi un presagio di immortalità.
Con grande stupore di tutti, il giorno dopo egli era di nuovo al suo posto
e danzava oscillando al ritmo di una musica silenziosa
che solo lui poteva udire.
Presto tutti si presero per mano
e si misero a ballare
intorno alla sua figura
mutilata e sanguinante, mentre le guardie restavano impietrite dalla sorpresa.
In un campo di concentramento viveva un tempo un prigioniero,il quale, pur essendo stato condannato a morte, si sentiva libero e senza paura.
Un giorno si mise a suonare la chitarra in mezzo al cortile della prigione.
Si radunò una grande folla ad ascoltarlo,
perchè la magia della sua musica comunicava a tutti il suo stesso coraggio.
Quando il direttore del carcere se ne accorse, proibì all'uomo di suonare.
Tuttavia il giorno seguente la cosa si ripetè: il prigioniero cantava e suonava la chitarra, circondato da una folla ancora più grande.
Le guardie furenti lo trascinarono via e gli fecero tagliare le dita.
Il giorno dopo egli riprovò a cantare e suonare come poteva con i monconi sanguinanti.
Questa volta la gente applaudiva al colmo dell'entusiasmo.
le guardie lo portarono via di nuovo e gli fracassarono la chitarra.
L'indomani egli cantò con tutte le sue forze.
Com'era puro e sublime il suo canto! Tutti unirono le loro voci alla sua e mentre cantavano i loro cuori divennero puri e il loro spirito indomabile come il suo.
Questa volta i carcerieri si infuriarono così tanto che gli fecero strappare la lingua.
Sul campo calò un profondo silenzio, quasi un presagio di immortalità.
Con grande stupore di tutti, il giorno dopo egli era di nuovo al suo posto
e danzava oscillando al ritmo di una musica silenziosa
che solo lui poteva udire.
Presto tutti si presero per mano
e si misero a ballare
intorno alla sua figura
mutilata e sanguinante, mentre le guardie restavano impietrite dalla sorpresa.
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