23/12/2011 - TACCUINO
Prossimi obiettivi
crescita e sviluppo
di MARCELLO SORGI, dalla stampa
L'approvazione definiti- L’ va della manovra al Senato, avvenuta nei tempi previsti e con 24 prevedibili voti mancanti rispetto alle cifre della fiducia, segna un indubbio risultato a favore del governo. Anche se le assenze e alcuni espliciti dissensi segnalano la persistenza di un malessere interno almeno in due dei tre partiti della maggioranza, l’introduzione di una riforma strutturale e terribilmente controversa come quella delle pensioni, e di un robusto aggiustamento dei conti pubblici ottenuto anche con un inasprimento fiscale, in così poco tempo, e senza rilevanti incidenti di percorso, non erano affatto scontati. Vuol dire che, al di là di eccezioni percentualmente sopportabili, la consapevolezza della gravità della crisi economica europea, e in quest’ambito del ruolo delicato dell’Italia, sono ben presenti ai partiti che hanno scelto di sostenere il governo, così come la necessità di prepararsi a un percorso non breve per rimettere il Paese in carreggiata. La conferma del no dell’Idv alla manovra, e il collocamento all’opposizione simmetrico a quello della Lega nel centrodestra, introducono d’altra parte un elemento di chiarezza e impegnano la maggioranza tripartita ad approfondire la possibilità di dedicare la parte finale della legislatura a un confronto sulle riforme.
Monti non a caso al Senato ha concluso sottolineando l’importanza dell’obiettivo raggiunto e confermando che il governo si prepara alla fase due del proprio lavoro, mirata alle iniziative per lo sviluppo e la crescita. Il presidente del consiglio non ha voluto enfatizzare i problemi politici a cui ha dovuto far fronte durante l’iter parlamentare della manovra. Ed è parso anche comprensivo rispetto alla necessità dei partiti di segnare la distanza rispetto ai sacrifici che si trovano a votare per dar voce anche alle reazioni del proprio elettorato. Il segnale sembrava rivolto a Berlusconi e a Bersani (Casini e il Terzo polo si sono assunti il compito di sostenitori senza se e senza ma dei tecnici), e l’augurio è che nella nuova fase riformatrice, che il governo si accinge a inaugurare dopo le Festività natalizie, i leader dei due maggiori partiti, oltre alle critiche e agli altolà, si facciano avanti sul piano delle proposte e abbiano meno timidezza a condividere apertamente tra loro intese e prospettive che finora hanno cercato di tenere segrete.
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