IL CASO
Frontiere intasate, per amore o per denaro
La tracciabilità moltiplica i viaggi oltre confine
Dalla Liguria verso la Costa Azzurra, da Trieste in direzione della Croazia, dalla Lombardia alla Svizzera. Boom delle trasferte per fare acquisti all'estero e sfuggire alle nuove regole sui soldi in contante
di CATERINA PASOLINI,da Repubblica
Arrivano i frontalieri del lusso e del regalo segreto. Dalla doppia contabilità o dalla vita amorosa affollata. Timorosi dei nuovi controlli fiscali e di compagni gelosi, quest'anno hanno il viaggio facile, la trasferta oltre confine più frequente, soprattutto in questi giorni di caccia al cadeau da mettere sotto albero, in casa o fuori. I loro problemi, di fisco ma soprattutto di fidanzate o compagni segreti da viziare con regali lussosi che devono restare nascosti, li conosce bene l'ex premier Berlusconi che citando le nuove norme fiscali ha parlato delle difficoltà che creano a chi "vuole fare un regalo e la moglie non deve saperlo".
Comunque se n'erano accorti primi i commercianti. Pronti a segnalare da luglio liguri in marcia verso la Costa Azzurra, lombardi diretti in Svizzera, triestini che guardano la Croazia. A denunciare il nuovo trend amoroso finanziario le associazioni di orafi ma non solo, commercianti del lusso e della raffinatezza che in Liguria negli ultimi mesi hanno notato un calo del 20 cento degli affari, dovuto non tutto alla crisi.
Le associazioni di categoria a livello nazionale confermano infatti la tendenza del viaggio blitz straniero, l'andata e ritorno in giornata con pacchetto infiocchettato. Un trend nato sull'onda delle recenti misure fiscali di luglio per la tracciabilità delle spese oltre 3600 euro, Iva compresa, e quella del governo Monti che ha stabilito il divieto di pagare in contanti oltre i mille euro.
Se infatti una volta si andava oltre confine in Svizzera per fare benzina, in cerca di prezzi migliori, sono tanti gli italiani che da mesi si mettono in macchina, in treno e varcano sorridenti la frontiera. Questa volta però non è la voglia di risparmio a spingerli, né perché al di là dei monti ci siano prodotti migliori di quelli creati dai nostri artigiani. Anzi. "È un misto di timore e ignoranza. Paura di essere controllati anche se si ha la coscienza e i conti in regola". Steven Tranquilli presidente nazionale dell'associazione orafi, orologiai e argentieri ha ricevuto in questi mesi tante segnalazioni dai suoi associati nelle regioni di confine. Meno affari, negozi vuoti, clienti che raccontavano le trasferte all'estero per fare acquisti.
Ma chi sono i viaggiatori del regalo? Chiaramente chi vuole pagare i contanti, sopra i mille euro, perché non resti traccia del pensiero, del desiderio, di quel pacchetto prezioso. Storie alla De Sica, che con due famiglie, una ufficiale e una ufficiosa, di questi tempi avrebbe avuto seri problemi a mantenere segrete. Mogli e mariti che per "colpa" di controlli fiscali o ricevute di carte di credito non hanno alcuna intenzione di far sapere al compagno della propria vita o alla consorte sospettosa, che hanno un amore segreto che viziano e coccolano anche più del legittimo consorte divenuto con gli anni pedante coinquilino quotidiano. Ma non solo. Chi ha ricevuto pagamenti in nero vuol farlo sapere al fisco e quindi non vuole resti traccia di acquisti fatti con soldi di cui difficilmente potrebbe provare la provenienza all'agenzia delle entrate", raccontano i commercianti diligenti.
L'allarme è stato lanciato già mesi fa dai negozianti liguri, dopo l'obbligo deciso a luglio di segnalare il codice fiscale al fisco dei clienti che fanno acquisti per più di 3600 euro, iva compresa. "All'inizio il calo è stato anche del 20 per cento, adesso va un po' meglio ma comunque è una norma che non ci piace, costringe i negozianti a fare i delatori". Fiorenzo Ghiso, degli orafi di Savona ne ha visti tanti prendere la via della Francia, come il collega lombardo Dario Zappini che racconta di grossi problemi per i commercianti di Varese e Como: il confine è troppo vicino per non attrarre i frontalieri del lusso o del segreto.
Loro, i negozianti, vorrebbero collaborare col fisco, ma così non va, dicono. "Dobbiamo persino segnalare chi paga col bonifico. E poi i grandi evasori mica spendono queste cifre, hanno altri mezzi, altro che viaggetti in giornata per coccolare l'amante".
(21 dicembre 2011)
Nessun commento:
Posta un commento