lunedì 26 settembre 2011

Il Fisco lancia l'avviso esecutivo

Dal 1° ottobre gli uffici passano all'incasso delle imposte contestate dopo 60 giorni

Il Fisco è pronto a lanciare la campagna d'autunno contro l'evasione. Gli strumenti per recuperare le imposte non pagate sono molto più seri dopo i decreti (e le conversioni) di questa estate. Tra gli altri troviamo l'abbassamento delle soglie per far scattare i reati tributari e un ulteriore giro di vite sulle società di comodo.



Ma pronte all'utilizzo ci sono due novità "ereditate" dalla manovra di un anno fa. Il redditometro versione 2.0 partirà fra meno di un mese come ha anticipato lo stesso direttore delle Entrate, Attilio Befera, e metterà alla prova le dichiarazioni dei redditi 2010. E soprattutto sabato prossimo entra in vigore la rivoluzione degli avvisi di accertamento, che cercherà di risolvere il problema delle lungaggini della riscossione.



Addio cartella perché l’accertamento del fisco al contribuente sarà esecutivo (e quindi sarà un titolo per incassare la presunta evasione) già dopo 60 giorni. Un tassello fondamentale per raggiungere nel 2012 l'obiettivo di 13 miliardi da recuperare.



Come funziona l’accertamento

Se entro 60 giorni dalla notifica il contribuente non impugna l’atto, l’accertamento diventa esecutivo. Dopo i successivi 30 giorni il testimone passa all’agente della riscossione per l’incasso del 100% di imposte, sanzioni e interesse. Quest’ultimo non potrà avviare l’esecuzione forzata prima che passino 180 giorni da quando ha ricevuto l’affidamento in carico.



L’impugnazione

Il contribuente che intende contestare l’avviso esecutivo deve presentare ricorso presso il Ctp. Per la presentazione dell’istanza è necessario il pagamento del contributo unificato che varia a seconda del valore della lite. Il contribuente può decidere di presentare o meno la richiesta di sospensiva. In entrambi i casi comunque vale lo stop all’esecuzione forzata per 180 giorni dall’affidamento del carico.

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