Politica
29/09/2011 -
La protesta in piazza del Pantheon a Roma
contro
la legge bavaglio
Oggi la protesta a Roma contro
la legge -bavaglio. Ma il Pdl va
avanti: «La prossima settimana
il testo all'esame della Camera»
Decine di cartelli con la scritta «No ai bavagli» hanno fatto da sfondo alla manifestazione organizzata al Pantheon a Roma dal Comitato per la libertà e il diritto all’informazione la cultura e lo spettacolo, per dire no alla legge sulle intercettazioni che mercoledì 4 ottobre inizierà il suo iter in Parlamento. Diverse centinaia di persone sono scese in piazza con cartelli e bandiere per sottolineare il no ad un provvedimento ritenuto incostituzionale, perchè in contrasto con l’articolo 21 sulla libertà di informazione. Alla protesta hanno partecipato diverse associazioni, da Articolo 21, alla Rete Viola, fino a Libertiamo.it. In piazza anche i rappresentanti della neonata Unione delle giornaliste libere e autonome, denominata Giulia, tra cui le giornaliste Rai Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario.
Presenti anche l’Usigrai, per portare avanti la battaglia «Riprendiamoci la Rai», e la Fnsi con il suo presidente Roberto Natale. «Il nostro - ha detto chiudendo dal palco la manifestazione - non è il no di una casta ma di tanta parte della società italiana». Hanno aderito anche decine di parlamentari del Pd, dell’Udc, dell’Idv, di Fli, oltre a esponenti di Sel. Oltre alla protesta contro la legge sulle intercettazioni, in piazza è stato gridato il no al cosiddetto comma «ammazza-blog’, che estenderebbe la regolamentazione della carta stampata ai siti informatici, in particolare relativamente all’obbligo di rettifica. Una "battaglia" portata avanti dall’associazione Agorà Digitale.
Nonostante le proteste il governo ha deciso di accelerare sul provvedimento. Nel corso del vertice di maggioranza a palazzo Grazioli si è discusso del calendario della riforma costituzionale al Senato, «stabilendo di arrivare al primo voto entro 40 giorni», e del calendario dei lavori della Camera, che prevederanno per «la prossima settimana le intercettazioni». È quanto ha reso noto Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, lasciando la residenza romana del premier.
Fonte :" la stampa"
29/09/2011 -
La protesta in piazza del Pantheon a Roma
contro
la legge bavaglio
Oggi la protesta a Roma contro
la legge -bavaglio. Ma il Pdl va
avanti: «La prossima settimana
il testo all'esame della Camera»
Decine di cartelli con la scritta «No ai bavagli» hanno fatto da sfondo alla manifestazione organizzata al Pantheon a Roma dal Comitato per la libertà e il diritto all’informazione la cultura e lo spettacolo, per dire no alla legge sulle intercettazioni che mercoledì 4 ottobre inizierà il suo iter in Parlamento. Diverse centinaia di persone sono scese in piazza con cartelli e bandiere per sottolineare il no ad un provvedimento ritenuto incostituzionale, perchè in contrasto con l’articolo 21 sulla libertà di informazione. Alla protesta hanno partecipato diverse associazioni, da Articolo 21, alla Rete Viola, fino a Libertiamo.it. In piazza anche i rappresentanti della neonata Unione delle giornaliste libere e autonome, denominata Giulia, tra cui le giornaliste Rai Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario.
Presenti anche l’Usigrai, per portare avanti la battaglia «Riprendiamoci la Rai», e la Fnsi con il suo presidente Roberto Natale. «Il nostro - ha detto chiudendo dal palco la manifestazione - non è il no di una casta ma di tanta parte della società italiana». Hanno aderito anche decine di parlamentari del Pd, dell’Udc, dell’Idv, di Fli, oltre a esponenti di Sel. Oltre alla protesta contro la legge sulle intercettazioni, in piazza è stato gridato il no al cosiddetto comma «ammazza-blog’, che estenderebbe la regolamentazione della carta stampata ai siti informatici, in particolare relativamente all’obbligo di rettifica. Una "battaglia" portata avanti dall’associazione Agorà Digitale.
Nonostante le proteste il governo ha deciso di accelerare sul provvedimento. Nel corso del vertice di maggioranza a palazzo Grazioli si è discusso del calendario della riforma costituzionale al Senato, «stabilendo di arrivare al primo voto entro 40 giorni», e del calendario dei lavori della Camera, che prevederanno per «la prossima settimana le intercettazioni». È quanto ha reso noto Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, lasciando la residenza romana del premier.
Fonte :" la stampa"
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