«I diritti sociali sono parte integrante della democrazia sostanziale e l’impegno a rispettarli non può dipendere meramente dall’andamento delle borse e dei mercati». È il monito lanciato oggi dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, intervenendo all’incontro nazionale di studi delle Acli a Castel Gandolfo. Bertone ha parlato di «civilizzazione dell’economia in
contrapposizione alla forte tendenza speculativa».
«Un’economia civile - ha spiegato - non può trascurare la valenza sociale dell’impresa e la corrispettiva responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori, della società e dell’ambiente».
Poi è arrivato l’affondo. Il mondo delle cooperative che «in tempi di crisi ha dato lavoro e solidarietà» merita «un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica».
Per ''storia familiare'', ha spiegato il porporato, sono ''molto vicino al mondo cooperativistico, mondo virtuoso, e mi sembra che questo mondo sia da apprezzare''. Il suo intervento è stato interrotto dagli applausi della platea delle Acli.
«Come laici siamo pronti ad assumerci i nostri rischi, ad andare incontro anche a possibili e inevitabili errori. Ma non vogliamo tirarci indietro». Parole pronunciate dal presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, nell’intervento di saluto al cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, nella seconda giornata dell’incontro nazionale di studi a Castel Gandolfo, dedicata al tema del «Lavoro scomposto».
«Le Acli - ha affermato Olivero - vogliono rispondere senza indugio all’appello rivolto da papa Benedetto per formare una nuova generazione di cattolici impegnati ad evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica».
«Non abbiamo la presunzione - ha aggiunto - di avere le risposte giuste per i tanti e gravi problemi che attanagliano il mondo del lavoro, ma la convinzione, questa sì, che i valori del Vangelo possono illuminare e guidare i nostri passi nel discernimento. Lavorare per la pace, la giustizia, operare per dare lavoro buono ai giovani e speranza di vita dignitosa a tutti ci pone su frontiere difficili. Ma questa è la sfida del cristiano».
Non condividiamo – ha poi aggiunto Olivero - la parte della manovra che prevede la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative». «Vengono colpiti ingiustamente – ha detto il presidente delle Acli - proprio quei soggetti che tanto hanno fatto non solo per l’occupazione, ma anche e soprattutto per generare socialità e coesione. Colpire l’evasione fiscale diventa un obiettivo tanto più significativo se insieme si fa comprendere che i benefici andranno a vantaggio appunto di chi ha fatto la propria parte, di quella fetta di società che ha tenuto insieme competizione e cooperazione, economia e responsabilità sociale».
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