Di regola ,una buona amministrazione, alla fine di ogni anno,in forma pubblica, informa la cittadinanza sul lavoro svolto, sugli obiettivi raggiunti e quelli mancati. Relaziona, quindi, su successi e insuccessi . Si sottopone, in maniera civile, democratica al confronto e al giudizio dei propri cittadini. I quali,per analogia, al pari di qualsiasi socio di una società privata, di fronte alla gravità della situazione economica, relazionata dagli amministratori, possono ,non solo condividere l’operato degli amministratori ,ma addirittura essere loro stessi, a proporre nuovi sacrifici, se finalizzati al raggiungimento di obiettivi ritenuti indispensabili per il raggiungimento dello scopo sociale per il quale la società è nata e vive. Insomma, un amministratore, se ha lavorato bene, non teme il giudizio della gente, anche se l’obiettivo prefissato è stato solo parzialmente centrato, se dimostra che, in quelle condizioni, risultati migliori erano impossibili da portare a casa. Questo comportamento mi sarei aspettato dagli amministratori in carica al nostro Comune. Così, come, mi sarei aspettato, a fine anno,dai consiglieri comunali di minoranza del PD, un rendiconto dettagliato del lavoro amministrativo svolto, dei successi ( se ci sono) e degli insuccessi ( sottolineando Loro, che in politica, quelli che sono gli insuccessi di oggi, sono i successi di domani).
Né l’una, né l’altra parte ha ritenuto di consumare questo gesto simbolico : fatto di civiltà, di trasparenza, di maturità democratica per amministratori ed amministrati.
Non me ne voglia il capogruppo e il segretario del PD, se mi costringono ad essere ripetitivo. Ma possibile che il partito e il gruppo consiliare del PD non riescano a concepire un modo diverso di fare politica?Diverso dal banale articolo sul giornale, diverso dalla conta delle buche,diverso dalla denuncia della solita spazzatura non raccolta, diverso dalla “inflazionata” frase del centro storico abbandonato? Possibile che la politica sia , ormai , solo questo? Se la politica è questa , non riesco a distinguere i compiti del comune cittadino da quelli di un consigliere comunale. Chiunque può dire il centro storico è abbandonato! Chiunque può dire le strade sono piene di buche! Chiunque può dire il cimitero è … …!!!!
Il consigliere comunale di minoranza, al pari di quello di maggioranza,costituisce il nucleo democratico della classe dirigente del Paese. Dalla classe dirigente ci si attende : progetti, atti , fatti, proposte,da compiere nelle sedi deputate all’esercizio del proprio ruolo istituzionale. Questi atti, fatti e proposte, se esistono, vorremmo conoscerli. Sono il lavoro , condivisibile o meno, di chi, oggi, minoranza, lavora per essere domani maggioranza. Solo attraverso il giudizio politico sul proprio lavoro, sulla serietà, con cui è stato svolto, sulla validità e credibilità delle proposte politiche e progettuali presentate, ci si può candidare ad essere alternativi a qualcuno che , a torto o a ragione, si ritiene abbia fallito nel lavoro che avrebbe dovuto svolgere.
Non si può essere alternativi a nessuno, se non ci si propone in maniera costruttiva, propositiva; se non si fa intravedere qual è l’idea che si ha della città. Con quali strumenti, proposte, progetti, finanziamenti, si vuole disegnarne il nuovo volto, delinearne lo sviluppo e la crescita.
Né l’una, né l’altra parte ha ritenuto di consumare questo gesto simbolico : fatto di civiltà, di trasparenza, di maturità democratica per amministratori ed amministrati.
Non me ne voglia il capogruppo e il segretario del PD, se mi costringono ad essere ripetitivo. Ma possibile che il partito e il gruppo consiliare del PD non riescano a concepire un modo diverso di fare politica?Diverso dal banale articolo sul giornale, diverso dalla conta delle buche,diverso dalla denuncia della solita spazzatura non raccolta, diverso dalla “inflazionata” frase del centro storico abbandonato? Possibile che la politica sia , ormai , solo questo? Se la politica è questa , non riesco a distinguere i compiti del comune cittadino da quelli di un consigliere comunale. Chiunque può dire il centro storico è abbandonato! Chiunque può dire le strade sono piene di buche! Chiunque può dire il cimitero è … …!!!!
Il consigliere comunale di minoranza, al pari di quello di maggioranza,costituisce il nucleo democratico della classe dirigente del Paese. Dalla classe dirigente ci si attende : progetti, atti , fatti, proposte,da compiere nelle sedi deputate all’esercizio del proprio ruolo istituzionale. Questi atti, fatti e proposte, se esistono, vorremmo conoscerli. Sono il lavoro , condivisibile o meno, di chi, oggi, minoranza, lavora per essere domani maggioranza. Solo attraverso il giudizio politico sul proprio lavoro, sulla serietà, con cui è stato svolto, sulla validità e credibilità delle proposte politiche e progettuali presentate, ci si può candidare ad essere alternativi a qualcuno che , a torto o a ragione, si ritiene abbia fallito nel lavoro che avrebbe dovuto svolgere.
Non si può essere alternativi a nessuno, se non ci si propone in maniera costruttiva, propositiva; se non si fa intravedere qual è l’idea che si ha della città. Con quali strumenti, proposte, progetti, finanziamenti, si vuole disegnarne il nuovo volto, delinearne lo sviluppo e la crescita.
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