giovedì 26 gennaio 2012

Si rinsalda il patto tra i partiti


di MARCELLO SORGI,dalla stampa

Oltre a rafforzare Monti alla vigilia del vertice dell’Unione di lunedì prossimo, l’approvazione della mozione di sostegno al governo nella trattativa sulle strategie anticrisi in Europa segna una decisa inversione di tendenza rispetto ai mugugni e alle tensioni interne alla maggioranza dei giorni scorsi. Non che il mal di pancia dei partiti sia scomparso come per incanto: ma di fronte all’impegno preso solennemente da Alfano, Bersani e Casini nel recente pranzo a Palazzo Chigi, la scrittura della mozione comune della maggioranza tripartita e poi la sua approvazione sono avvenute senza intoppi.

E Monti ieri sera ha potuto rallegrarsene, spiegando come i sacrifici affrontati fin qui dall’Italia e le riforme introdotte possono produrre risultati e portare il Paese fuori dalla crisi, solo se inquadrate nell’ambito di una forte iniziativa europea e in un sistema di relazioni con gli altri membri dell’Unione che veda rafforzato e riconosciuto il ruolo dell’Italia.
Il voto del Senato e della Camera erano molto attesi da Monti anche come base per un più stringente negoziato con la Germania e la Merkel per ottenere una riduzione dei tassi, che favorirebbe la ripresa, e cercare di sottrarre l’Italia alla recessione ormai annunciata da molti qualificati osservatori. Le premesse stanno nei due successivi interventi che il governo ha compiuto dalla sua nascita: la manovra sui conti pubblici varata a dicembre, che ha tolto il Paese dalla situazione di estrema emergenza in cui si trovava ed è servita a smorzare l’allarme europeo sul rischio di default; e il piano di liberalizzazioni della scorsa settimana che era già stato chiesto nella famosa lettera della Bce della scorsa estate e che dovrebbe sperabilmente incoraggiare il ritorno agli investimenti anche da parte di capitali stranieri.
Va detto che gran parte di questi argomenti non erano proprio al centro dei pensieri, per non dire che risultavano estranei a deputati e senatori che affollavano le aule parlamentari, per i quali invece le prossime scadenze elettorali delle amministrative e i problemi delle alleanze locali in vista della scelta di sindaci e presidenti di provincia sono molto più pressanti delle scadenze europee. Anche la bocciatura della mozione della Lega, contrapposta a quella della maggioranza alla Camera, a sentire i più, non dovrebbe influire più di tanto sulla trattativa che Berlusconi e Bossi hanno riaperto, riprendendo l’abitudine dei loro incontri a due, per salvare il salvabile del loro vecchio asse.

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