POLICORO
Una dichiarazione dell'ex consigliere alla radio apre il confronto in casa Pd. Convocato il direttivo, si cerca un accordo senza dividere il partito
di PIERANTONO LITRELLI
POLICORO - «Il mio partito mi deve spiegare quali sono i motivi, eventuali, secondo cui io non posso fare il candidato sindaco».
Sono le parole pronunciate ieri mattina dall'esponente del Partito democratico di Policoro, Franco Labriola, nel corso della trasmissione radiofonica "Gran mattino" in onda sull'emittente "Basilicata radio due" durante un'intervista con il direttore Filippo D'Agostino. Labriola dunque è il primo a palesare pubblicamente, in casa Pd, la propria aspirazione per la carica di primo cittadino della città di Policoro. Mancano due mesi e qualche giorno al 5 aprile prossimo, data della presentazione delle liste elettorali (si vota il 6 maggio) ed ora il dibattito interno alle forze di centrosinistra sta entrando nel vivo, ma soprattutto in casa Partito democratico, che, data la sua consistenza, dovrebbe esprimere quasi sicuramente il candidato sindaco. Lo scatto in avanti di Labriola, 43 anni, proveniente dai Ds, con un passato di assessore provinciale dal 2001 al 2009, accelera, semmai ve ne fosse bisogno, la discussione nel partito. Ieri sera, la segretaria cittadina, Beatrice Di Brizio, ha convocato la segreteria del partito, il cosiddetto "esecutivo" proprio per addivenire ad una soluzione. Domani sera è convocato il direttivo. All'interno del Pd, ci sono indubbiamente anche altre risorse ed altre velleità, ma la sintesi dovrà essere necessaria per essere realmente competitivi. Infatti l'errore che dovrebbe evitare il partito è proprio quello di essere spaccato al suo interno. La sensazione è che il candidato alla carica di sindaco uscirà non dalla sezione cittadina, bensì da accordi all'interno del partito su scala provinciale. Policoro non è l'ultimo Comune, per cui l'interesse dei dirigenti ai massimi livelli, affinché si vinca è molto alto. Come extrema ratio, i segretari della coalizione, al fine di ricercare una soluzione unitaria, potrebbero optare per la metodica delle primarie di coalizione. Intanto la discussione interna inizia a farsi serrata e soltanto dopo il doppio incontro (esecutivo e direttivo), la leader cittadina, Di Brizio, potrà avere il mandato dal partito con le indicazioni sul come procedere. In caso di primarie, com'è ovvio, gli sconfitti dovrebbero accettare di candidarsi nelle liste degli aspiranti consiglieri. Questo è pacifico. Il rischio, difatti, è quello di evitare un'altra Pisticci, in cui lo scorso anno il Pd aveva in campo due candidati (uno ufficiale e l'altro ufficioso) che ironia della sorte si sono ritrovati l'uno contro l'altro al ballottaggio che ha visto premiato il candidato senza simbolo, Vito Di Trani, che ora è sindaco, con i consiglieri del Pd ufficiale, Badursi e Mastroluisi, collocati nel vero senso della parola all'opposizione. A Policoro, dunque, memori della recente vicenda pisticcese, si vuole evitare una frattura interna che potrebbe finire per vedere favoriti gli avversari decisamente più agguerriti di quelli che i "Pd" pisticcesi avevano contro. Sta di fatto che Labriola per pronunciare quelle parole, si rende conto di non trovare terreno fertile nei confronti di una sua nomination in casa propria.
(Da Il Quotidiano della Basilicata)
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