ISTAT
Imprese commercio, fiducia ai minimi dal 2003
Settore manifatturiero, mai così male dal 2009
Nelle vendite al dettaglio il clima di fiducia scende sia nella pccola che nella grande distribuzione. In leggero miglioramento i dati relativi alle imprese di costruzione. Bce, cresce fiducia del business
Cala, a gennaio 2012, la fiducia nelle imprese del commercio al dettaglio: l'indice destagionalizzato scende al 78,4, segnando il valore minimo dal 2003, ovvero dall'inizio delle serie storiche destagionalizzate. Lo rileva l'Istat che sottolinea come nel commercio al dettaglio il clima di fiducia scenda in entrambe le tipologie di vendita. In particolare, l'indicatore cala da 68,1 a 65,5 nella grande distribuzione e da 93,5 a 88,6 nella distribuzione tradizionale. Continuano a peggiorare le attese e, soprattutto, i giudizi sulle vendite, e cala il saldo relativo alle scorte di magazzino.
In calo anche il clima di fiducia del settore manifatturiero che, sebbene la flessione rispetto al mese di dicembre sia minima (da 92,5 a 92,1), tocca il valore più basso da novembre 2009. L'Istat spiega che i giudizi sugli ordini migliorano, mentre le attese di produzione peggiorano; il saldo dei giudizi sul livello delle scorte di magazzino diminuisce.
L'indice scende da 91,2 a 90,2 nel comparto produttore di beni strumentali e da 95 a 93,9 in quello dei beni di consumo, mentre aumenta da 90,9 a 91,7 nei beni intermedi. Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, nel quarto trimestre 2011 il grado di utilizzo degli impianti scende a 70,4% da 71,7% del terzo trimestre; la durata della produzione assicurata sulla base dell'attuale portafoglio ordini rimane stabile a 3,1 mesi. Nel quarto trimestre la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all'attività produttiva rimane invariata al 44%.
Sempre a gennaio l'indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 82,2 da 80,2 di dicembre. Migliorano sia i giudizi sugli ordini e/o sui piani di costruzione, sia le attese sull'occupazione. L'indice sale da 71,0 a 77,2 nella costruzione di edifici e da 77,7 a 83,6 nell'ingegneria civile, ma scende da 90,2 a 86,0 nei lavori di costruzione specializzati.
E17, cresce la fiducia business. Nel primo mese dell'anno, l'indicatore Esi, che misura la fiducia del business e dei consumatori sullo stato dell'economia è aumentato 0,6 punti nell'Eurozona a 93,4 punti e di 1,2 punti a 92,8 punti nella Ue. Si tratta del primo aumento da marzo 2011. Lo rileva la Commissione Ue. In Germania +2,3 punti, Spagna +1,8, Francia -2,1 e Italia -1,1. Il miglioramento è dovuto all'aumento della fiducia nel settore dei servizi e in misura inferiore tra i consumatori e nelle costruzioni. L'indicatore è sopra la media di lungo termine solo in Germania.
Industria - Stabile nell'Eurozona, +0,4 punti nella Ue (appena sotto la media di lungo termine). Nelle due aree i manager valutano più positivamente la produzione passata e il portafoglio ordini. Nell'Unione europea le imprese esprimono un crescente ottimismo sulle attese di produzione e sugli attuali livelli degli ordini anche se tali miglioramenti sono parzialmente compensati da un peggioramento delle attese sullo stock di prodotti finiti. Nell'Eurozona le attese di produzione sono stabili mentre il giudizio degli ordini si è deteriorato. I manager vedono con occhio più positivo gli stock. In Italia la fiducia peggiora da -11,3 punti a -11,8.
Servizi - nell'Eurozona è +2 punti, nella Ue +2,9 grazie alle valutazioni più positive sul business passato, sulla domanda passata e sulla domanda attesa. In Italia peggioramento da -14,7 punti a -16,2 punti.
Costruzioni - Eurozona +0,6, Ue +1,2, in Italia miglioramento da -32,3 punti a 29,3.
Commercio dettaglio - Peggioramento sia nell'Eurozona, -3,3, che nella Ue, -2,7; Italia da -20,2 a -25,6.
Consumatori - Migliora di 0,6 punti nell'Eurozona e di 1,3 punti nella Ue grazie al calo delle preoccupazioni per la disoccupazione. In Italia peggiora da -34 a -36,3.
La fiducia nei servizi finanziari (non inclusa nell'indicatore Esi) aumenta nelle due aree (+9,1 punti nell'Eurozona e +6 nella Ue). Secondo il sondaggio trimestrale sul settore manifatturiero le attese dei manager sull'export è aumentato nelle due zone, mentre nell'eurozona si verifica anche un miglioramento nella valutazione della posizione competitiva nei mercati extra Ue. La capacità di utilizzazione degli impianti aumenta marginalmente, al 79,9% nell'eurozona e all'80,2% nell'Unione (resta sotto la media di lungo termine).
Fonte : Repubblica
(30 gennaio 2012)
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