Microcredito, una nuova visione
Chiuso il ciclo di incontri dedicati all’economia sociale e di mercato
Si è chiuso presso la sala delle Colonne alla Camera dei deputati il ciclo di convegni internazionali dal titolo “Economia sociale e di mercato: una nuova visione”, promosso dal Comitato nazionale italiano per il microcredito (http://www.microcreditoitalia.org/) in ottemperanza alla direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la promozione del microcredito quale strumento di aiuto per lo sradicamento della povertà. Ancora una volta il microcredito e la microfinanza sono stati confermati quali strumenti utili per la lotta alla disoccupazione e per aprire nuove prospettive nell’economia sociale e di mercato.

Quando nasce il microcredito. Il microcredito nasce nel 1976 a opera del bengalese Muhammad Yunus, che fonda la banca Grameen per risollevare le sorti del Terzo Mondo attraverso un sistema di piccoli prestiti destinati agli imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali. Importato anche in Italia, il microcredito è entrato a far parte del Testo unico bancario che – nella sua ultima revisione – ha introdotto, agli articoli 111 e 113, alcune disposizioni che riguardano i soggetti che ne beneficiano e gli organismi che lo erogano.
Oggi il microcredito può essere concesso a persone fisiche, società di persone o cooperative per l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa oppure può riguardare persone fisiche in condizioni di indigenza. Oltre agli istituti bancari, anche gli enti no profit e le cooperative possono concedere prestiti, a patto che i finanziamenti siano concessi a condizioni più favorevoli di quelle prevalenti sul mercato: 25 mila euro è il massimale previsto per l’avvio di un’attività imprenditoriale, mentre 10 mila è quello riservato al credito sociale per le famiglie.
Come richiederlo. In Italia non mancano le possibilità per ottenere prestiti senza garanzie. A Bologna opera MicroBo (http://www.micro.bo.it/), una onlus nata per diffondere sul territorio la conoscenza e la pratica del microcredito e della microfinanza. Nella capitale è attiva la Fondazione Risorsa Donna (http://www.fondazionerisorsadonna.it/), che ha tra i suoi obiettivi quello di eliminare gli ostacoli che frenano le donne in campo economico aiutandole a raggiungere importanti livelli di autonomia e responsabilità. La micro-imprenditorialità è anche la finalità dello Sportello Unico delle Attività Produttive attivo presso il Comune di Torino (http://sportellounico.comune.torino.it/), che valuta finanziamenti da concedere a imprese artigiane, industriali, commerciali e di servizi, cooperative di produzione e lavoro, partite Iva – operanti a Torino e costituite dalla data del 1° gennaio 2010 – per finanziare investimenti produttivi.
Fiorentina è la sede di Fidi Toscana (www.fiditoscana.it), nata nel 1975 per iniziativa della regione Toscana e delle principali banche operanti sul territorio con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito alle piccole e medie imprese che presentano valide prospettive di crescita ma non sono dotate di adeguate garanzie. Anche il Lazio ha attivato lo sportello http://www.microcredito.lazio.it/, che prevede un iter scandito da un primo colloquio con uno degli operatori territoriali assegnato in base alla logistica territoriale e una valutazione agevolativa. Nella regione Veneto è attivo il circuito delle Caritas e, in particolare a Pordenone, opera l’associazione Nuovi Vicini (http://www.nuovivicini.it/), che ha messo in piedi “Compro Casa”, un progetto che si propone di anticipare il versamento del deposito cauzionale a persone in difficoltà che hanno bisogno di stipulare un contratto di locazione.

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