venerdì 18 marzo 2011

Reni, quando funzionano bene

Quando insospettirsi e come tenerli in buona salute con dieta, controlli e sport

Giovedì 10 marzo, si è celebrata la giornata mondiale del rene. L’iniziativa – promossa dalla Società italiana di nefrologia (http://www.sin-italy.org/) e dalla Fondazione italiana del rene (http://www.fondazioneitalianadelrene.org/) – aveva lo scopo di  sensibilizzare sul tema della prevenzione e della diagnosi precoce delle patologie renali. In base a un’indagine Eurisko, il 60% degli italiani non sa perché i reni si ammalano e il 10% è a rischio di malattie renali croniche. Per prevenire, ma anche per conoscere meglio una parte così importante del nostro corpo, per tutta la giornata sarà possibile approfittare delle visite gratuite: i test di prevenzione – l’esame delle urine e la misurazione della pressione arteriosa – si terranno in scuole, piazze e ospedali di numerose città (il programma completo, regione per regione, è disponibile sul sito della Società italiana di nefrologia).
Cosa sono i reni. Poco più grandi di un pugno e a forma di fagiolo, i reni sono due organi situati nell’addome e collegati alla vescica da un condotto, chiamato uretere. Le loro funzioni sono molteplici e tutte preziose: innanzitutto operano come dei filtri, perché il sangue vi transita e viene ripulito. Per ogni battito cardiaco, circa un quinto del sangue mandato in circolo passa nei reni, dove vengono eliminate le scorie, vari farmaci (come alcuni antibiotici) e i prodotti di scarto che derivano sia dall’attività delle nostre cellule sia dal cibo che ingeriamo. Ma i reni servono anche per mantenere in equilibrio il contenuto corporeo di acqua, sali, acidi, bicarbonati e altre sostanze: quando beviamo molto, provvedono a eliminare l’acqua introdotta in eccesso con l’emissione di urine diluite, trasparenti e abbondanti; quando beviamo poco, l’urina è più scarsa, concentrata e di colore giallo. Lo stesso avviene con il sale, che viene eliminato o trattenuto in base alle nostre esigenze.
I reni producono anche alcuni ormoni, come l’eritropoietina (che stimola la formazione di globuli rossi da parte del midollo osseo), la renina e le prostaglandine (che regolano la pressione arteriosa). Producono la forma attiva della vitamina D, fondamentale per l’assorbimento intestinale di calcio e per la calcificazione delle ossa, e consentono ad alcuni ormoni di svolgere la loro funzione, come il paratormone – prodotto dalle paratiroidi, quattro piccole ghiandole situate nel collo, vicino alla tiroide – che svolge un’importante azione sulle ossa e permette di eliminare con le urine l’eccesso alimentare di fosforo.
Il funzionamento. Bevendo solo quando si ha sete, la quantità di urina emessa ogni giorno oscilla tra un litro e un litro e mezzo, mentre se si beve molta acqua la quantità aumenta (con l’alcol ancora di più). L’acqua viene introdotta anche con gli alimenti: non solo con il brodo, ma anche con la pasta (quella cotta è più voluminosa rispetto alla cruda perché piena di acqua), con le arance, i mandarini e l’uva. Quando si urina spesso ma “poco”, possono essere presenti infezioni alla vescica oppure, soprattutto negli uomini più anziani, un’ipertrofia prostatica.
Un rene in salute. La quantità di urina eliminata ogni giorno non rappresenta un indice della buona funzione renale. I reni filtrano ogni giorno dal sangue circa 170 litri di liquido, ma il 99% di esso viene subito riassorbito e solo l’1% (circa un litro – un litro e mezzo) viene eliminato. Per misurare la funzione dei reni bisogna prendere in esame il cosiddetto filtrato glomerulare, che nell’adulto è di 100-120 millilitri al minuto. Il modo più semplice per farlo è determinare la “clearance” dosando nel sangue e nelle urine la creatinina, una sostanza prodotta dai muscoli: essendo eliminata solo dai reni, se questi filtrano di meno, la sua concentrazione nel sangue aumenta. Nell’adulto, i valori normali sono di 0,8-1,2 mg/dl e aumentano in caso di grave danno renale.
Sono numerose le malattie che possono portare all’insufficienza renale, ovvero a una condizione in cui i reni non riescono ad assicurare la normale eliminazione di scorie e la normalità della composizione dei liquidi corporei. Tra le principali ci sono l’ipertensione arteriosa, l’arteriosclerosi, l’obesità, l’ipercolesterolemia e il diabete. Ma come scoprire una malattia renale? Non devono tranquillizzarci né l’emissione di una buona quantità di urina né l’assenza di dolori. Gli unici esami sicuri sono quello delle urine e la misurazione della pressione arteriosa. D’altra parte i segnali che devono insospettirci sono l’aumento del volume urinario, specie nelle ore notturne; l’emissione di urine di colore scuro o rosso sangue; la difficoltà ad urinare oppure bruciori; il gonfiore agli arti inferiori o diffuso; la difficoltà a respirare; l’aumento della pressione arteriosa; le coliche renali; anemia, stanchezza o malessere inspiegabili.
I consigli. Per mantenere i nostri reni in buona salute, dobbiamo innanzitutto curare le malattie che possono indurre un danno renale – ipertensione, arteriosclerosi e diabete – e correggere le condizioni che possono favorirne la comparsa, come obesità, ipercolesterolemia e fumo. E’ importante seguire una dieta corretta, evitando un eccesso di calorie, zucchero, dolci, grassi e sale. Bisogna pesarsi spesso per evitare il sovrappeso e controllare regolarmente la pressione arteriosa, tenendo conto che quella ottimale è uguale o inferiore a 130/80 mm di mercurio. E’ buona abitudine svolgere attività fisica ed eseguire regolarmente, con cadenza annuale, un esame delle urine. Infine, va evitato l’uso prolungato di farmaci potenzialmente tossici per i reni (come gli analgesici o gli antinfiammatori).
Paola Rinaldi
Da " Vivere"

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