
Difficile essere cattolici e fare politica. Ora più che in passato, nonostante il crollo di muri e ideologie, anzi forse proprio per questo. Ora che i cattolici potrebbero essere ovunque, non "confinati" in un solo partito, sembra quasi che in realtà non siano da nessuna parte, almeno in una forma che sia incisiva. È quanto emerge da un'indagine voluta dalla Fondazione Ispirazione e dalla Cooperativa Sociale Insieme Si Può e condotta nel trevigiano dall'Istituto Quaeris su un campione di 592 soggetti maggiorenni di età compresa tra i 18 e i 65 anni, uomini e donne.
Non sono soddisfatti i cattolici di come gli ideali e le istanze che interpretano sono portati avanti dalla classe dirigente politica. Identità e valori cattolici sono ritenuti rappresentati in modo non adeguato nei partiti per il 73% degli intervistati, ma anche i partiti non sono considerati adatti all'impegno dei cattolici (lo dice quasi il 61%). Che si possa fare di più perché le posizioni dei cattolici emergano maggiormente all'interno dei partiti lo dice il 32% degli interpellati. Insomma questa fetta del paese non si sente compresa fino in fondo dai suoi referenti, che non riescono ad essere protagonisti in politica, a farsi valere, a far sentire la loro voce.
Non ci siamo (lo dice l'80% degli intervistati) nemmeno nella trasposizione dei valori cattolici all'interno di proposte concrete. E i politici cattolici sono considerati carenti anche in fatto di coerenza e buona testimonianza, non conducono cioè uno stile di vita, che sia privato o pubblico, coerente con i valori di riferimento (è il parere dell'88%). Ma il ritorno al passato, quando le istanze cattoliche erano rappresentate tutte insieme in un unico grande partito, non è ritenuta la soluzione. Infatti secondo il 54% dei soggetti che hanno partecipato all'indagine l'azione dei cattolici in politica non sarebbe più forte se espressa unitariamente in un unico soggetto-partito. Il 41% però la pensa in modo contrario e ritiene che il ritorno ad un solo raggruppamento possa migliorare le cose quanto a rappresentatività. Su questo punto le opinioni sono molto diverse a seconda dell'età degli interpellati e nella fascia compresa tra i 35enni e i 65enni è più elevata la percentuale di chi è convinto dell'utilità, per i cattolici in politica, di un unico partito. Non sono soddisfatti i cattolici di come gli ideali e le istanze che interpretano sono portati avanti dalla classe dirigente politica. Identità e valori cattolici sono ritenuti rappresentati in modo non adeguato nei partiti per il 73% degli intervistati, ma anche i partiti non sono considerati adatti all'impegno dei cattolici (lo dice quasi il 61%). Che si possa fare di più perché le posizioni dei cattolici emergano maggiormente all'interno dei partiti lo dice il 32% degli interpellati. Insomma questa fetta del paese non si sente compresa fino in fondo dai suoi referenti, che non riescono ad essere protagonisti in politica, a farsi valere, a far sentire la loro voce.
La Cei ha detto più volte di auspicare, in un momento di crisi e transizione, una nuova leva di politici cattolici nel nostro paese. E a dispetto dei dati non confortanti emersi la Fondazione e la Cooperativa che nel trevigiano hanno voluto questa ricerca restano ottimiste. «Nonostante tutto - dicono - siamo fiduciosi. Riteniamo che non sia utopia una nuova generazione di politici cattolici capaci di fare un balzo di qualità e di impegno motivato». Anche perché «l'indagine si propone come contributo per capire situazioni e prospettive. Per ricavare segnali utili che indichino la strada che possa portare fuori dal "deserto della fede politica"».
Dal sole 24 ore
Nessun commento:
Posta un commento