giovedì 31 marzo 2011

Ecco l'elenco delle località che ospiteranno le tendopoli.

Anche Torino nell'elenco:
campo per mille
vicino allo stadio della Juve

FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Un’Italia punteggiata di tendopoli. Il piano del Viminale per sfollare Lampedusa e creare una rete di Cie (centri di identificazione ed espulsione) straordinari è partito. Il ministero aveva chiesto la disponibilità di 13 siti della Difesa. Ma forse non basteranno nemmeno questi, al punto che ieri il ministro Roberto Maroni ha chiesto a Regioni e Province uno sforzo in più e l’accoglienza di almeno 2000 clandestini assieme ai libici richiedenti asilo che arrivassero in futuro. «La drammatica crisi che ha sconvolto i Paesi del nord Africa ha finora spinto sulle coste italiane, in poco più di due mesi, oltre 22mila cittadini extracomunitari contro i soli 25 dello stesso periodo dell’anno scorso», spiegava intanto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. «Un fenomeno di straordinarie proporzioni, un’emergenza umanitaria sia per la quantità degli arrivi che per l’intensità con cui si sono susseguiti». Le navi intanto hanno cominciato il loro lavoro di spola tra Lampedusa e la penisola. I voli, anche. E quindi Berlusconi ha potuto annunciare che entro due giorni saranno tutti via.

Già, ma dove portare questi 6200 tunisini che stazionano sull’isola in attesa che riprendano le intese con Tunisi? A Torino sarebbe disponibile l’arena rock del quartiere Vallette, accanto allo stadio in costruzione della Juventus. A Potenza (Palazzo San Gervaso) si lavora di gran fretta per tirare su 64 tende che ospiteranno 500 persone. Con gli autocarri si stanno trasportando padiglioni igienici mobili, due gruppi elettrogeni, una grande tenda di comunità. L’area è stata spianata e attrezzata. Uguale lavoro intenso si registra a Kinisia (Trapani) dove 88 tende per 700 immigrati sono pronte. Almeno 800 persone saranno ospitate nella tendopoli nella caserma Andolfatto, tra Capua e Santa Maria Capua Vetere (Caserta). E già s’annunciano lavori a Coltano (Pisa) in un centro radar dismesso dall’aeronautica Usa, contestatissimi dai cittadini. Entro domenica, poi, altri 500 migranti di Lampedusa dovrebbero trovare accoglienza nella tendopoli di Pian del lago (Caltanissetta): il terreno vicino all’attuale Centro di accoglienza, dove ci sono già 456 persone, sarà sbancato nelle prossime ore. Anche qui si monteranno le classiche 64 tende. La Sardegna, invece, si è detta disponibile ad accogliere 1400 immigrati. Indispensabile, poi, rimettere le mani alla tendopoli di Manduria (Taranto), dove sono fuggiti in cinquecento e si contano ottocento presenze. Verrà costruita una seconda recinzione alta quattro metri e rinforzata. Ma è l’intera tendopoli ad essere ancora un cantiere aperto. Solo ieri sono entrate in funzione le docce con l’acqua calda e l’acqua potabile è stata garantita attraverso serbatoi. Epperò sono in arrivo su una nave altri 1400 tunisini. Con il che a Manduria sono rimasti di stucco, il sindaco e il sottosegretario Alfredo Mantovano hanno dato le dimissioni.

A fare i conti, insomma, si vede facilmente che finora nelle tendopoli-Cie c’è posto per 4-5000 persone circa. Tutti clandestini, tutti rientranti nelle maglie della legge Bossi-Fini. Con il paradossale risultato che nel tribunale di Agrigento si riempiono i registri degli indagati con iscrizioni a raffica. «In base alle cifre che sono state fornite sugli sbarchi - spiega il procuratore Renato Di Natale - dovremmo celebrare, in teoria, oltre 21 mila processi».
Maroni ha fatto appello agli enti locali. «Il governo vuole individuare entro 48 ore dei siti in cui allestire tendopoli per i clandestini, ma anche noi vogliamo essere coinvolti», spiega il presidente del consiglio direttivo dell’Unione province, Fabio Melilli. L’accordo che matura a sera con le Regioni prevede di «spalmare» i profughi in tutta Italia (escluso l’Abruzzo terremotato) «fino a 50mila» unità, di istituire una cabina di regia nazionale,e coprire con fondi del governo tutte le spese del caso.

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