
Notizie di rilievo. Sabato daranno il derby in 3D (che culo: potremo vedere Materazzi in 3D). Simona Ventura è andata in Honduras (purtroppo però non c’è rimasta). Nel mezzo, tra una Rita Dalla Chiesa che ci ricorda doviziosamente quanto l’intelligenza non sia bene primario, e un Umberto Bossi che guadagna voti parlando alla pancia degli italiani (l’unica cosa che funziona e interessa agli italiani), succedono cose amene. Ordine del giorno invertiti per approvare in fretta il capolavoro sul processo breve. La Petruni al
Tg2 (e Scaramacai a Telenova). E il Premier che va a Lampedusa e
dice cose straordinarie. Tipo: “Già pronte navi che possono trasportare 10mila persone (
sì, il Titanic). Sarete risarciti con moratoria fiscale (
come no), l’esercito ripulirà le strade (
come a Napoli e L’Aquila). Vi candideremo a Nobel per la Pace (
che vincerete ex-aequo con me). Via i migranti, apriremo un casinò (
l’accento è pleonastico). In tv trasmissioni per promuovere le vostre bellezze (
gli spot li interpreterà lui, con un grosso libro davanti intitolato “Italia”). Ho anche comprato una villa qui (
e un bello sticazzi non ce lo metti?)”.Dopo aver così parlato, la folla non lo ha aggredito con le Crocs di Ferrara: lo ha applaudito. E anche solo da questo si capisce, forse, che il problema degli italiani sono gli italiani.
Verrebbe voglia di dire che siamo il solito paese di non poeti, poco naviganti e affatto sognatori. Ma non lo dirò. Per la retorica c’è già il Pd. Meglio citare quella che è la fotografia esatta dell’Italia. La trovate nell’ultima puntata di
Boris (di cui il Primo Aprile uscirà il film). Ora:
Boris è una delle 3 o 4 cose da salvare dall’Apocalisse, insieme ai piedi di Rosario Dawson, gli assoli di Stevie Ray Vaughan e i Loacker Milk & Cereals. So che predico al vento e la vostra idea di cultura sono i reading di Majakovskij interpretato da Massimo Ghini: e i risultati si vedono.
Boris è una serie straordinaria nella sua genialità (un po’) autoreferenziale e (molto) caustica. A un certo punto, il regista Renè Ferretti non sa come convincere la Rete (Rai) a confermarlo. Così prova a organizzare una fiction sufficientemente orrenda per piacere. Però essere brutti non basta. Ci vuole anche altro, perché pure – soprattutto? – l’ignoranza ha una sua cifra stilistica. E’ a questo punto che uno dei tre sceneggiatori (cani)
sintetizza ciò che il popolo vuole: “Serve un qualche cazzo di futuro (…) Io parlo della Locura, Renè: la Locura. La pazzia. La tradizione o merda, come la chiami tu, ma con una bella spruzzata de’ pazzia. Il peggior conservatorismo che però si tinge di simpatia, di colore, di paillettes. In una parola: Platinette. Perché Platinette ci assolve da tutti i nostri mali, da tutte le nostre malefatte: ‘Sono cattolico, ma sono giovane e vitale perché mi divertono le minchiate il sabato sera’. E’ vero o no? Ci fa sentire la coscienza a posto, Platinette. Questa è l’Italia del futuro: un paese de’ musichette mentre fuori c’è la morte. E’ questo che devi fare tu (..) E’ la locura, Renè. La cazzo de’ locura. Se l’acchiappi, hai vinto”.
“
Qualche cazzo di futuro”. “
La tradizione (o merda) con una bella spruzzata de’ pazzia”. “
Il peggior conservatorismo che però si tinge di simpatia”. “
Sono cattolico, ma mi divertono le minchiate”. “
Un paese de’ musichette mentre fuori c’è la morte”. La Locura: se l’acchiappi, hai vinto.
Berlusconi l’ha acchiappata. Come nessuno. Ne ha dato prova anche a Lampedusa. L’ha acchiappata e ha vinto. La maggioranza degli italiani votanti, questo vuole. E nessuno gli dà una locura in 3D come lui.
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