martedì 3 maggio 2011


[report] WWF: Il nucleare? archeologia. Studio Worldwatch Institute
Pubblicato il 3 maggio 2011 da francesco
Secondo lo studio del Worldwatch Institute, in calo numero di reattori ed elettricità prodotta nonostante i soldi pubblici spesi per la ricerca siano ben 5 volte maggiori di quelli destinati alle rinnovabili”.
Il nucleare è destinato a morire. A suffragare la convinzione del WWF sul declino dell’energia atomica nel mondo è il report 2010-2011 del Worldwatch Institute sullo stato dell’industria nucleare mondiale intitolato “L’energia nucleare in un mondo post-Fukushima”. “Secondo il Worldwatch Institute – spiega Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF – l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente già dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti. Un trend confermato anche dai dati più recenti: all’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi, 8 in meno rispetto al massimo storico di 444 reattori nel 2002. A partire da quest’anno, quindi quasi 10 anni prima dell’incidente della centrale Fukushima, i reattori avviati sono stati 25, mentre quelli spenti 32, compresi i 6 dell’impianto giapponese ed esclusi i 7 chiusi ‘provvisoriamente’ in Germania dopo gli eventi del Giappone e che secondo il report è improbabile che saranno ripristinati”. Per quanto riguarda la produzione mondiale di elettricità dall’energia nucleare, “nel 2009 – si legge nel documento – gli impianti hanno prodotto 2558 TWh, registrando un calo di 103 TWh (circa il 4%) dal 2006.

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