Il senatore Latronico, in un comunicato stampa, ha dichiarato di "essere, insieme ad altri senatori della nostra regione, oggetto di una campagna di disinformazione che rasenta l'aggressione personale". Ha denunciato Sinistra Ecologia e Libertà di "strumentalizzare i fatti e gli atti parlamentari per scatenare una lotta all'uomo, arrivando a redigere liste di proscrizione dei parlamentari che hanno votato".
Non conosciamo i toni che ha usato SEL, ma abbiamo pubblicato anche noi la lista alla quale si riferisce Latronico: la lista dei 94 senatori che hanno votato la più che discussa legge, che gli untori della disinformazione sostengono difenderebbe i privilegi delle pensioni d'oro.
E invece altro che difendere i privilegi, Cosimo Latronico asserisce di aver votato in questo modo per ridurre le super pensioni, stabilendo con quella legge "un tetto alle pensioni dei manager di Stato" e introducendo un aspetto normativo volto ad impedire "l'insorgere di contenziosi previdenziali, che avrebbero addirittura provocato danni alle casse dello Stato".
Si mantengono molto sul vago le argomentazioni del nostro senatore e sono le stesse motivazioni che ha addotto la senatrice PD, Anna Finocchiaro.
Eh già, proprio Anna Finocchiaro! Perchè ciò che Latronico definisce una campagna di "aggressione personale, tramite liste di proscrizione", in realtà non è un'azione lucana. E' una notizia divulgata da tutti gli organi di informazione libera nazionale e rimabalzata di bocca in bocca attraverso i blog, facebook e gli altri social networks.
E diciamo che sulla bontà delle intenzioni e delle vaghe argomentazioni del senatore pidiellino nutriamo qualche ragionevole dubbio.
Infatti il cosiddetto decreto Salva Italia aveva fissato un tetto agli stipendi dei super manager di Stato: stabiliva che nessuno di loro percepisse di più del primo Presidente di Cassazione, cioè 293.658,95 euro l'anno.
Però, come spesso accade nelle stanze in penombra e a porte chiuse della burocrazia, va a finire che qualcuno inserisca nei decreti cavilli e cavilletti che alla fine riescono ad annullare le migliori intenzioni iniziali del legislatore.
Così in un decreto legge successivo (il numero 29 del 24 marzo scorso), veniva inserito un Comma (il Comma 2 dell'art.1), che non toccava il tetto fissato degli stipendi, ma consentiva di mantenere integre le pensioni d'oromaturate prima dei tagli di Monti.
A questo punto l'Italia dei Valori, con Felice Belisario in prima fila, ha chiesto la soppressione di questo comma e il 2 maggio nell'aula del Senato si è votato proprio su questo emendamento.
Su 230 senatori presenti, 124 hanno votato favorevolmente e in 94 si sono opposti alla soppressione del comma. L'emendamento dell'IDV è passato e la maggioranza del senato italiano ha votato lodevolmente a favore di una legge che abolisce alcuni privilegi.
Ora, pubblicare il nome dei 94 senatori non è affatto stilare una lista di proscrizione (metafora alquanto impropria e pericolosa, perchè banalizza una cosa gravissima come le liste di proscrizione), ma è espletare il diritto dei cittadini ad informare liberamente e soprattutto è far valere il diritto dei cittadini-elettori ad essere informati su come si muovono i loro rappresentanti dentro il Parlamento. Gli elettori infatti devono giudicare il loro operato, non la loro arte retorica durante i comizi o i dibattiti in Tv.
Per questo riproponiamo l'elenco dei 94 senatori (3 dei quali sono nostri diretti rappresentanti: Chiurazzi, Bubbico, Latronico), in attesa che le motivazioni da loro addotte siano meno vaghe. In quel caso siamo pronti a rettificare la notizia, sempre per informare pienamente i cittadini che li hanno delegati per far valere i propri diritti.
Fonte www.Karacteria.org
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