martedì 5 giugno 2012

Non sparate su chi corre.Non è da sportivi!


In una scuola superiore  i ragazzi si preparano per la maratona di fine anno. Sono ben 40 km. da percorrere. I partecipanti hanno 10 ore per coprire il percorso. Chi arriva oltre questo tempo è squalificato. Partono tutti veloci, tranne uno. Ai primi 10 km, il gruppo si è già frazionato in almeno 10 gruppi. Solo uno continua a fare corsa a sé. E’ ultimo. Sa di essere ultimo,ma sa anche che la corsa è appena cominciata, che ognuno corre con le sue gambe, con la sua testa, avendo in comune con gli altri solo la distanza e il tempo massimo per coprirla. A metà gara è sempre ultimo. Al 30° km è ancora ultimo. A questo punto, può iniziare la "sua" corsa. Il suo passo  , adesso , è il passo leggero, agile, lungo di una gazzella. Ad uno ad uno supera  tutti i concorrenti che lo precedevano e va a vincere. Più di uno aveva scommesso che con quel passo, quel corridore non sarebbe riuscito a coprire il percorso  nelle 10 ore stabilite. Anche arbitri e  i giudici di gara avevano scommesso. Ma non lo hanno squalificato. Non hanno cercato il pelo nell'uovo per squalificarlo. A  Loro (arbitri e giudici )  il nostro giovane maratoneta ha dimostrato che la  strategia , la conoscenza del percorso,  delle proprie  forze, sono le uniche cose che contano.E che le vittorie più sofferte sono, alla fine , le più belle! Gli arbitri  possono , a volte ,   falsare la gara, ma possono anche perderla !

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