venerdì 29 giugno 2012

Auguri Piero

L’immagine più bella  di Piero di Siena  che io conservo nella mia mente  e nel mio cuore è legata ad un episodio  successo tanti anni fa , sul palco, durante un comizio, nella piazza del centro storico di Nova Siri. Io , ventenne, segretario del PCI locale, Piero segretario regionale. Quella sera, l’illuminazione pubblica della piazza  non funzionava, C’era solo  un po’ di luce proveniente dai bar e la solita lampadina di una volta del palco che il vento di quella sera dondolava. Nella piazza gremita di gente, c’era un compagno, un contadino di nome Matteo, il quale non aveva il dono della parola:  quando parlava, balbettava, faceva fatica a farsi comprendere, ma  in compenso aveva un cuore d’oro ,grande, immenso. Matteo, ogni qualvolta  che  veniva un dirigente regionale, un oratore da fuori, usava lanciare nei suoi confronti, come si usava allora ed anche oggi ai matrimoni, i confetti bianchi: metà di un tipo mandorlato, l’altra metà di confetti zuccherati, ma talmente pesanti,  che se ti arrivano in un occhio te lo facevano nero. Anche  nei  tuoi confronti, il compagno Matteo, non mancò di manifestare la sua gioia e nel silenzio della piazza, a metà comizio,lanciò  confetti ed urla  indecifrabili. I confetti colpirono te, e colpirono la lampadina del palco, lasciando la piazza nel panico, illuminata solo da quel fascio di luce proveniente dai due bar. I quattro carabinieri, responsabili dell’ordine pubblico, si avventarono subito sul povero Matteo, colpendolo con calci e pugni,avendolo scambiato per un disturbatore che aveva attentato alla tua vita. Fu , veramente questione di attimi. Saltai dal palco, urlando :“E’ dei nostri..è dei nostri…lasciatelo stare”!Mi feci largo tra la folla e  mi buttai tra i carabinieri, prendendo qualche colpo, ma salvai il povero Matteo ”. L’indomani, in Paese non si parlava d’altro. Mio nonno , che  frequentava la piazza, che portava lo stesso nome e lo stesso cognome mio, che io pensavo non si interessasse di politica, ascoltò tutto , e commosso, con le lacrime agli occhi, andò da mia e raccontò tutto. Raccontò cose che io, non pensavo che mio nonno, pensasse di me. Mi commossi, quando mia madre me lo riferì.  Raccontò la sua vita, le sue scelte politiche a favore del partito socialista, i ricatti fascisti…e la scelta subita di abbandonare il partito per dare da mangiare alla  famiglia. Fu allora che io conobbi veramente mio nonno. Conobbi la sua storia , la sua vita. In seguito ebbi modo di conoscerlo ancora meglio, di apprezzarne le qualità ed anche i difetti (che ho ereditato tutti).Senza  Piero Di Siena, senza quel comizio, senza Matteo, forse non avrei conosciuto il mio vero nonno, le mie radici!   Un caro saluto,e tanti ma tanti auguri!
Nicola Vassallo

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