martedì 5 giugno 2012

Il valore del tempo,il valore dell'uomo.

Uno studente  di origine asiatica , iscritto al  terzo anno in  un  liceo italiano, apprende dal proprio insegnante di Italiano che per  il giorno successivo è previsto il compito in classe . La prova è singola. Riguarda solo lui. Il tempo a disposizione è di tre ore. Il giorno  dopo, l’insegnante assegna la traccia. Lo studente, la legge , chiude gli occhi, guarda dentro se stesso, si immerge in una profonda meditazione, ma non scrive niente .Sono  passate due ore , ed il foglio è sempre bianco. Manca solo un’ora . L’insegnante,persona anziana, saggia , che ha  dedicato la sua vita all’insegnamento , osserva, vorrebbe intervenire, chiedere se ha difficoltà ,ma qualcosa lo frena,non vuole disturbare il suo allievo, non vuole interferire ; non vuole interrompere quello scorrere fluido, calmo ,ordinato, dei pensieri  che intravede  nella mente di quel ragazzo,  simile all’acqua  limpida di una  fonte ,che tranquilla   scorre dal fiume verso il mare. Trascorre  un’altra mezz’ora  ed il foglio è ancora bianco. l‘insegnante, è sempre tranquillo, l’allievo pure. A questo punto,il ragazzo apre gli occhi,  e come d’incanto,con movimenti lenti ma precisi  inizia in maniera ordinata a scrivere. Un minuto prima della scadenza delle tre ore , della pagina bianca non rimane che il ricordo. L’alunno consegna il compito,  ringrazia il professore per la pazienza dimostrata, per il rispetto che ha avuto  per il suo lavoro e per la sua persona, per avergli  permesso di esprimersi , in  assoluta tranquillità, ricercando nella profondità del suo essere quelle soluzioni che chiedevano di uscire fuori : quelle soluzioni che tutti noi abbiamo, ma che per convenienza, per fretta, per mille banali motivi, lasciamo dove sono, per usare quelle solite,superficiali, che piacciono ai più, ma che non portano nessun vantaggio nel medio e lungo termine, ne’ a noi  né agli altri.

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