Si faccia un serio esame di coscienza ,prima di dispensare perdoni,che nessuno Le ha chiesto,e con molta umiltà riconosca i suoi errori amministrativi: che sono tanti e che hanno prodotto e producono nella vita reale dei cittadini i danni che Le ho già ricordato,e a cui La rimando. Del suo perdono personale , mi perdoni il gioco di parole, il cittadino non sa che farmene! Sulla sua pelle restano le conseguenze dei suoi atti , fondati sul falso e sull’abuso di potere .Il cittadino, si rivolge all’amministratore( alla figura istituzionale) non alla persona privata, ed in quanto tale,esige da Lei , il rispetto della Legge, il rispetto dei diritti, il rispetto dei legittimi interessi ,di cittadini ed operatori economici. Esige da Lei, in quanto amministratore , che si astenga , per un fatto di correttezza, di onestà , di trasparenza,dall’esercitare la sua funzione pubblica, quando entra , così come è entrato, a gamba tesa,in evidente conflitto di interesse, per il ruolo che svolge , rispetto alla partita che si gioca sulla assegnazione delle aree sull’arenile ed a monte a ridosso della Pineta. Quando si scippa , come è stato fatto, violando la legge, per favorire altri: lavoro, diritti,futuro, opportunità di ricominciare a soggetti che su questo territorio hanno subito le peggiori discriminazioni, in un momento di grave crisi economica come questo ( dove il dipendente si suicida per la perdita di un posto di lavoro,e l’ imprenditore si uccide perché non riesce a pagare i suoi debiti, Lei si scandalizza, se, Le si fa notare che ha eseguito una gambizzazione, un omicidio economico, lasciando una società senza lavoro, senza diritti, senza futuro e con i debiti , per contratti stipulati ai fini della realizzazione dell’opera, verso terzi?
Lei è stato un irresponsabile! E chi si è piegato alla sua volontà è stato ancora più irresponsabile di Lei!.
Lei avrebbe dovuto(se veramente avesse voluto essere la “Grande Anima “ che non è , ma che vorrebbe apparire) riconoscere l’errore, e con vera umiltà , lavorare per rimediare all’errore.. Non l’ha fatto. Non ha risposto alle nostre contestazioni! Ci ha lasciato privi di interlocutori con cui confrontarci. Ha rivendicato , nei confronti dei suoi colleghi, un potere che non è potere ma abuso di potere. Lei ha gestito la cosa pubblica come se fosse cosa privata. Lei si è comportato, da dipendente privato, nelle vesti,però ,di amministratore. Ancora adesso , non sente il bisogno( cosa che farebbe qualsiasi persona normale) istituzionale di ascoltare , capire, farsi interprete di questi bisogni , di questi diritti traditi, calpestati, umiliati ,davanti all’altare del grande potere delle lobby. Ma Lei non lo può fare! l’orgoglio della maschera che indossa glielo impedisce. Ipocritamente, si sventola ai quattro venti , la bandiera del perdono verso altri, quando in realtà ,si cerca quel perdono che non arriva dalla propria coscienza.
di Nicola Vassallo
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