lunedì 14 marzo 2011

A rischio l’aria più pulita d’Europa

Proseguono nel silenzio gli abbattimenti degli alberi dell’altopiano silano

Continua a gran voce la mobilitazione dell’associazionismo ambientalista a favore del patrimonio forestale dell’altopiano silano. Da qualche tempo lo sfoltimento dei boschi si è trasformato in una mattanza di alberi, che vengono abbattuti dimenticando che proprio sull’altopiano silano si respira l’aria più pulita d’Europa: il primato è stato registrato lo scorso anno da Stefano Montanari e Antonietta Gatti, entrambi esperti mondiali di nanopatologie. In base alle loro rilevazioni, pare che l’aria silana sia addirittura più pulita di quella delle Isole Svalbard, vicino al Polo Nord, un arcipelago scarsamente abitato dove non esistono strade. Merito degli alberi, proprio quelli che ora vengono sterminati.
Tra le ultime voci sollevate c’è quella del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan, che ha chiesto chiarezza sul caso degli oltre seimila alberi tagliati nei boschi della Sila: “Questa situazione pone interrogativi di non poco conto e che riguardano tagli abusivi e clandestini in aree boschive particolarmente pregiate e che rappresentano un patrimonio naturalistico che risale addirittura alla civiltà greco-romana”. Sull’intera vicenda il ministro ha chiesto ai vertici del Corpo forestale dello Stato di fornire una relazione dettagliata e approfondita così da poter rispondere in tempi brevi all’interrogazione presentata dal deputato del Pdl Giovanni Dima.
La Sila è forse la zona più conosciuta e visitata della Calabria, dove sorge un parco (www.parcosila.it) – istituito nel 1997 – che occupa una superficie di 73.695 ettari nelle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. La principale caratteristica è presenza di una foresta composta da un’enorme varietà di alberi, tra cui faggio, abete e pino laricio, simbolo botanico dell’area. Queste piante plurisecolari, modellate dal vento e da altre avversità, hanno un valore enorme non solo nel valorizzare il paesaggio ma anche per difendere il suolo e proteggere le risorse idriche. Questi colossi vegetali, circondati da muschi, licheni, erbe, felci, arbusti, rampicanti e fiori, condizionano la vita con la clorofilla.
Contro il taglio degli alberi si sono espresse numerose associazioni ambientaliste, tra cui Altura, ItaliaNostra, Lipu, Wwf, Man, Enpa, Cnp e Wilderness-Salerno, ribadendo che la conservazione delle foreste e della biodiversità rappresenta un obiettivo primario di tutte le nazioni del pianeta, tanto che l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2011 anno internazionale delle foreste. Le associazioni hanno invitato nel corso di più occasioni a promuovere “un’azione globale per la conservazione delle foreste”, rivolgendosi a comunità internazionali, istituzioni e cittadini.
Il contributo dei parchi è fondamentale non solo per la tutela dell’ambiente, ma anche per lo sviluppo di aree che spesso sono svantaggiate e che, grazie al loro operato, possono sfruttare occasioni di sviluppo sostenibile ed economico. A ciò si aggiungono le recenti rilevazioni di Montanari e Gatti, che hanno effettuato campionamenti dell’aria utilizzando filtri che trattengono la polvere e successivamente osservati con un microscopio elettronico a scansione dotato di un sensore di microanalisi a raggi X. E quella della Sila risulta essere la più pulita che i due ricercatori abbiano mai “incontrato” nella loro carriera ventennale. La riflessione è d’obbligo.
Giulia Ventura
Fonte : " VIVERE".

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