Ci sono rifiuti nocivi nel territorio compreso tra Colobraro, Rotondella e Valsinni? Ad oggi ancora non c’è traccia di ritrovamenti, ma è da stamattina che agenti dei reparti speciali della polizia di Stato, assieme ai vigili del fuoco, stanno setacciando alcune zone del Basso Sinni. Si ricercano fusti contenenti rifiuti di indefinita provenienza, che potrebbero essere stati seppelliti nel sottosuolo. Nel pomeriggio, le forze dell’ordine, in tenuta da ricerca e con uno speciale rilevatore, hanno esplorato la zona destra del fiume Sinni, probabilmente ricadente nel demanio dello Stato, vicino al confine tra Rotondella e Valsinni.
In un primo momento pareva che le ricerche si effettuassero sul territorio di Colobraro, ma il sindaco Andrea Bernardo ha precisato che “la zona dove attualmente si stanno svolgendo le ricerche non ricade nel mio territorio, per il resto ne so quanto voi”. Probabilmente le indagini fanno riferimento a una vecchia inchiesta di alcuni anni fa sui fusti di rifiuti nascosti nel territorio lucano, ma non si può escludere un nuovo filone investigativo, forse riconducibile a recenti dichiarazioni di qualcuno, ma su questo al momento c’è stretto riserbo. La zona dove si stavano effettuando le ricerche è a poche centinaia di metri, in linea d’aria, dalla pompa di benzina situata in territorio di Colobraro, sulla strada statale Sinnica, all’altezza del Km 64,300. Ovviamente le ricerche si stanno concentrando in più punti e sul posto in serata è arrivato anche il sostituto procuratore del Tribunale di Potenza Laura Triassi. Presumibilmente gli agenti continueranno le ricerche anche martedì e solo nei prossimi giorni sapremo quanto ci sia di vero in questa inchiesta che ancora una volta associa il nome della nostra regione a presunti fenomeni di ecomafia. E domani, per due giorni, sarà in Basilicata anche la Commissione bicamerale d’inchiesta "sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse".
Fonte : il metapontino.it
Nessun commento:
Posta un commento