giovedì 8 marzo 2012

8 Marzo :Il Valore di questa festa .


La festa della donna è una festività internazionale nata per ricordare i sacrifici, le difficoltà e
gli abusi che le donne hanno subito nel corso dei secoli per riuscire ad affermare, riscattare,
libertà, dignità, ed emancipazione insomma, vere conquiste sociali, politiche ed economiche.
Tuttavia, col trascorrere degli anni, il vero significato di questa ricorrenza è andato scemando,
lasciando posto a una ricorrenza caratterizzata dal consumismo, dall’allegria e dal divertimento
 perdendone così il vero significato della festa.




Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al 1908, quando un gruppo di operaie
dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terrificanti
condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l' 8 marzo il proprietario Mr. Johnson,
stanco della mancata produttività e soprattutto il non voler riconoscere tali diritti,
bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire.
Un grosso incendio divampa all'interno della fabbrica e le donne operaie prigioniere
ne furono travolte e ben 129 di loro morirono arse dalle fiamme.
In seguito questa data fu proposta come giornata di lotta internazionale,
a favore delle donne, da Rosa Luxemburgo, proprio in ricordo della tragedia.
Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi
ad una serie di celebrazioni che, i primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti
e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte
nel rogo della fabbrica.
In seguito, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano
come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla
condizione sociale, la data dell' 8 Marzo assunse un'importanza mondiale,
diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni
che la donna dovette subire nel corso dei secoli,
ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto
Fino al Novecento molti diritti, riconosciuti all’uomo, continuarono a essere negati alla donna,
la quale dipendeva per tutto dall’uomo: non poteva votare, iscriversi all’Università,
testimoniare nei processi e neppure svolgere lavori qualificati.
Le era riconosciuto solo il ruolo che svolgeva nella famiglia.
La sua condizione cominciò a cambiare nella seconda metà dell’Ottocento con lo sviluppo industriale.
La donna, infatti, entrò nelle fabbriche e svolse sempre più attività prima riservate agli uomini,
ma il suo salario continuava a essere più basso. Dovette lottare a lungo per emanciparsi,
cioè per liberarsi dalla posizione di inferiorità che fin dai tempi più antichi aveva avuto.
Un grande aiuto alla sua emancipazione venne dai movimenti femministi sorti,
tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, per ottenere il suffragio,
cioè il diritto di voto: Molti uomini si opposero fortemente alle richieste di voto delle
donne e per deriderle chiamarono sùffragette le esponenti del movimento femminista.
Dopo anni di lotte, e prime a ottenere il diritto di voto furono le donne inglesi nel 1918,
poi quelle americane nel 1 920. Le donne italiane lo conquistarono solo nel 1 946.
Nel corso de! Novecento le donne ottennero altri diritti.
Anche nella famiglia a loro situazione è cambiata: in Italia nei 1 975 è stato
emanato il Diritto di Famiglia che riconosce alle donne diritti pari à quelli dell’uomo.
La donna, grazie alla sua determinazione, è riuscita ad imporsi nella società
in diversi campi, svolgendo con passione attività che prima erano svolte solo dall'uomo.

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