lunedì 5 marzo 2012

Dalla salute all'occupazione : le ragioni dei "No Tav"



di MARIACHIARA GIACOSA, da Repubblica

Il premier Monti ha spiegato  perchè l'opera va fatta, qui proviamo a riassumere alcune delle ragioni opposte dei No Tav.

Salute. La montagna in cui si dovrà scavare la galleria contiene amianto e uranio e non ci sono garanzie sulle trcniche di sicurezza. Fanno paura anche polveri e inquinamento provocati da mezzi nei cantieri: previsioni di aumento del 10 per cento di malattie cardiache e polmonari soprattutto tra anziani e bambini

L'economia. Nessuno va in vacanza in un cantiere, tanto meno se è presidiato da militari e forze dell'ordine. I lavori finiranno per distruggere l'industria turistica, perché devasteranno il paesaggio e la ricchezza del territorio, come è già successo alla cava del Moncenisio, in alta Valsusa.

L'occupazione. Le occasioni di lavoro create dal cantiere saranno offerte a ditte che arrivano da fuori. In compenso i disagi provocati dai cantieri faranno perdere posti di lavoro ai valligiani che oggi vivono di turismo e di montagna. Già le opere preliminari hanno messo a rischio la viticoltura d'origine controllata nella valle della Clarea.

L'ambiente. La ferrovia devasterà il territorio e distruggerà le falde: intere zone, com'è già accaduto nel Mugello, resteranno senz'acqua. Il terreno è in molti punti franoso: a ogni pioggia già oggi si sbriciolano i costoni., Lo scavo peggiorerà la situazione

I servizi. Arrivare a Lione in un'ora e 40 minuti non serve a nessuno, Già ora i treni viaggiano vuoti e la domanda di traffico è in caslo. La Tav distrugge il trasporto pubblico e sottrae soldi ai treni per i pendolari,m senza migliorare la qualità del viaggio di chi usa il treno.

I soldi. La Torino-Lione costerà 23 miliardi a cui si devono sommare tutti i soldi, 90 mila euro al giorno, per pagare la sicurezza del cantiere di Chiomonte. E non è assolutamente detto che l'Europa sia pronta a finanziare il 40 per cento dell'opera. 

La corruzione. Le grandi opere servono soltanto ad arricchire i padroni e i mafiosi. E' stato così per moltissimi appalti in questa regione. Sulla montagna in Valsusa è scritto a caratteri cubitali "No Tav, no mafie" perché le grandi opere rubano soldi pubblici e li danno alle grandi imprese che controllano gli appalti.

Gli impegni. In questi anni non c'è stato alcun dialogo con gli enti locali. Le decisioni sono state imposte e i sindaci non hanno potuto vedere i progetti, nè avere un confronto serio sul piano tecnico o su quello politico.
(03 marzo 2012)

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