IL CASO
India mobilitata per l'eroe anti-corruzione
Hazare al quinto giorno di sciopero della fameCresce nel paese il consenso per la battaglia dell'attivista gandhiano che chiede misure efficaci contro il malcostume. Folla in piazza e cinema vuoti per seguire la protesta in diretta tv
Anna Hazare saluta i suoi sostenitori
NEW DELHI - La pioggia e il fango non hanno fermato la protesta di Anna Hazare, l'uomo simbolo della lotta alla corruzione in India, giunto al quinto giorno di sciopero della fame. Ieri il pacifista gandhiano dopo essere stato rilasciato dal carcere 1 di Nuova Delhi dove era stato rinchiuso martedì scorso nel tentativo di obbligarlo a sospendere il digiuno, ha subito ripreso la sua protesta. A Ramlila Ground, una grande spazio aperto della capitale, il 74enne attivista è sdraiato su un palco bianco con alle spalle una gigantografia del Mahatma Gandhi.
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La sua battaglia per ottenere una legge anti corruzione sta raccogliendo sempre più consensi nel Paese, mobilitando un numero crescente di persone. La protesta ha conquistato infatti l'adesione di dipendenti pubblici, artisti, studenti e di diverse categorie professionali, compresi i "dabbawala" di Mumbai, i portatori di gavette che consegnano i pasti caldi negli uffici, in sciopero ieri per la prima volta dopo oltre un secolo. Oggi poi si sono uniti anche gli agricoltori, per i quali Anna si è detto pronto a lottare. "Il governo vuole dare la terra alle società che impiegano lavoratori e succhiano il loro sangue. Dicono loro di produrre altrimenti perderanno
il posto. Vi sembra democrazia?", ha detto.
Hazare ha ribadito quindi di essere pronto a lottare "fino all'ultimo respiro" e ha lanciato un ultimatum al governo perché acceleri l'approvazione del provvedimento prima della pausa del Parlamento prevista l'8 settembre. Circa 10 mila persone, tra cui scolaresche, cittadini e perfino una rock band, sono confluite ieri sera nell'area del Ramlila Ground. Il movimento popolare lanciato da Hazare sta mettendo in crisi persino il cinema di Bollywood. I responsabili delle multisale lamentano infatti un calo di incassi dovuto alla campagna di protesta seguita in diretta dalle principali televisioni con un'altissima audience. Secondo il quotidiano The Hindustan Times da martedi, quando Hazare ha iniziato lo sciopero della fame, c'è stato un calo del 10-20% nelle vendite di biglietti.
Fonte : Repbblica
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