E' credibile una riforma della giustizia fatta da un uomo che ha da anni problemi con la giustizia?
La sovranità in Italia è passata dal Parlamento al partito dei giudici". (Bonn, 10 dicembre 2009). “Ci sarebbe da chiedere una commissione parlamentare che dica se, come credo io, c'è un'associazione a delinquere nella magistratura.” (29 settembre 2010, dopo la festa per il 74° compleanno). "E´ una vergogna, ormai siamo una Repubblica giudiziaria commissariata dalle procure" (Bruxelles, 2 febbraio 2011).
Sono solo alcuni tra i più recenti attacchi lanciati contro la magistratura dallo stesso presidente del Consiglio che si accinge a varare una “riforma epocale” della giustizia. Quale sia lo scopo, l'abbiamo già scritto: creare un gigantesco alibi preventivo in caso di condanna per il caso Ruby. Già i maggiordomi mediatici stanno preparando il terreno alla tesi della “condanna-vendetta”. L'allarmante novità è che in alcuni settori dell'opposizione stanno riemergendo i “dialoganti”, in pratica la sinistra dei "cerchiobottisti". Quelli che dicono: “Stiamo a vedere, sentiamo, può darsi che si tratti di una buona riforma”.
A parte il fatto che quanto già si conosce (l'allentamento della obbligatorietà dell'azione penale, per esempio) fa pensare a tutt'altro, credono davvero i “dialoganti” che una riforma tanto delicata per il Paese (e certo meno urgente di tante altre) possa essere fatta con un personaggio che da anni insulta la magistratura? E che lo fa dalla posizione dell'indagato e dell'imputato di fatti gravissimi? Non hanno il dubbio che questa riforma sia entrata nell'agenda politica solo perché il premier è nei guai?
Si ha l'impressione di un tentativo di rilancio dell'l'idea secondo cui l'essere antiberlusconiani è una forma di “fanatismo giustizialista” e non, come dovrebbe essere ormai evidente, una banale norma di igiene civile. L'aspetto più triste è che queste posizioni tornano a galla proprio mentre si diffonde l'impressione che il governo Berlusconi-Scilipoti protrarrà l'agonia un po' più del previsto. Che pena.
9 marzo 2011
Dall'Unità
Dall'Unità
Nessun commento:
Posta un commento