domenica 5 dicembre 2010

L'importanza di chiamarsi Mastella

Accusato di concussione, associazione a delinquere, truffa e peculato l'ex ministro del centrosinistra, ora eurodeputato del centrodestra, viene salvato dalla Casta. Il Senato unito, meno l'Idv, ha detto no
 Ricordate il processo a Clemente Mastella e famiglia (moglie, consuocero, cognato e mezza Udeur) per le lottizzazioni nelle Asl e negli enti pubblici della Campania, il mercato illegale degli appalti, la gestione allegra dei fondi pubblici al giornale Il Campanile con appartamenti romani incorporati? Il Parlamento ha deciso di abolirlo. Non l'onorevole: il processo. Il Senato, in una delle sue ultime sedute, ha approvato la proposta della giunta per le autorizzazioni a procedere di sollevare un conflitto di attribuzioni fra poteri dello Stato dinanzi alla Consulta contro i giudici di Napoli che osano processare l'uomo di Ceppaloni. Tutti d'accordo (Pdl, Lega, Udc, Pd), tranne l'Idv. Ora il processo rischia di morire, con prescrizione assicurata. Per l'ex guardasigilli e per i suoi 50 coimputati. Che il processo a Mastella non s'abbia da fare non è una novità. Un'incredibile campagna mediatica, alimentata anche da Porta a Porta e dal Corriere della Sera, martella da anni che Mastella sarebbe stato inquisito per rovesciare il governo Prodi, dopodiché tutte le accuse sarebbero finite nel nulla. Altri, invece, sanno benissimo che esiste e si prodigano perché non esista più. Il gip Marotta racconta: "Mi avvicinò una collega amica dell'imputato e mi consigliò di assolverlo". Vespa intervista un anonimo che spara sull'inchiesta. Era il portavoce di Clemente, pure lui indagato (leggi l'articolo). Il paradosso tragicomico è che, secondo la legge costituzionale, il Parlamento "può negare l'autorizzazione a procedere" solo se il ministro inquisito "ha agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di governo". Ecco: forse lottizzare gli enti pubblici piazzando parenti e raccomandati, concutere pubblici ufficiali, pilotare appalti a fini clientelari, intascare soldi del finanziamento pubblico all'editoria o truffare l'Inail sono condotte tipiche di un ministro della Giustizia e vanno tutelate perché finalizzate a un "preminente interesse pubblico". Nel qual caso, bloccare il processo a Mastella è poco: bisogna erigergli un monumento equestre di Marco Travaglio.
Fonte : Il fatto quotidiano

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