La Regione chiede la revoca del bando contro l’erosione
16 dicembre 2010
La Regione, con una nota ufficiale, informa di aver chiesto la revoca formale del bando della Comunità montana Basso Sinni per la “Progettazione ed esecuzione dei lavori di interventi per la lotta alla erosione costiera della fascia ionica lucana”. L’intervento riguardava l’intera fascia costiera metapontina (33 km.) ed aveva un importo complessivo di 14 milioni di euro. Un bando che presentava diverse irregolarità ad iniziare dalla gestione dell’appalto affidata ad un ente soppresso e commissariato che si assomma all’incertezza del finanziamento e all’assenza di una programmazione mai presentata, come da legge, alla Conferenza dei sindaci. Tanto è che la Regione Basilicata, dopo che i giornali ne hanno denunciato l’irregolarità presunta, in una nota specifica, ne ha chiesto la revoca formale.Dunque, quello che sembrava un’anomalia già nei termini letterari del bando, una comunità montana che gestisce un progetto contro l’erosione della costa, si è dimostrata un’anomalia anche burocratica, oltre che etica. L’erosione della costa è un problema così delicato per gli ecosistemi naturali alterati a monte del fenomeno erosivo, che occorrerebbe agire in base non ad un bando di gara, dove le società partecipanti avrebbero dovuto anche “progettare” un piano d’azione, ma in seguito a direttive provenienti da studi geo-marini e geo-terrestri che probabilmente solo una università potrebbe portare a termine con cognizione prima scientifica e poi progettuale.
La Regione dunque recupera i “soldi buttati a mare”, come la Gazzetta aveva titolato il pezzo, optando per la revoca di un bando con vizi di forma e affermando anche, sempre nella stessa una nota ufficiale, che “non risponde al vero il fatto che l’ente comunitario sarebbe stato chiamato dalla Regione a gestire il bando, come pubblicato sui giornali (errore tecnico non commesso dalla Gazzetta, però), sulla scorta di affermazioni e commenti fuorvianti di talune forze politiche”.
In particolare, la nota dell’ufficio stampa regionale afferma che “è bene precisare che il bando in questione è stato autonomamente pubblicato dalla Comunità montana Basso Sinni senza alcuna approvazione né formale né sostanziale da parte della Regione e segnatamente da parte del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità. Al contrario, la Regione, che è impegnata nell’attuazione della Legge Regionale n.39/9 su tutela, valorizzazione e razionale utilizzazione della zona costiera, ha inviato al Commissario formale invito a revocare il bando in argomento in quanto non inserito in un percorso operativo e sinergico della problematica, oltre che privo della relativa copertura finanziaria”.
[Articolo di Enzo Palazzo - Gazzetta del Mezzogiorno 16/12/2010]
Il sindaco di Nova siri, Giuseppe Santarcangelo rilancia: fare chiarezza sulla gestione commissariale della Comunità Montana Basso Sinni
La formale revoca del bando da parte della Regione segna un punto a favore del buon senso, della trasparenza e della legittimità. Mentre resta da far chiarezza sulla gestione commissariale della Comunità montana Basso Sinni”. Giuseppe Santarcangelo, il primo cittadino di Nova Siri che di fatto ha sollevato l’irregolarità del bando, attacca la gestione commissariale del Basso Sinni. “Delle due l’una – si chiede provocatoriamente – o il Commissario straordinario non ha adottato nessun atto di competenza di Giunta e Consiglio Comunitario o tutti gli atti (decreti, delibere e disposizioni) assunti sono nulli perché egli non ha provveduto entro il termine di 5 giorni alla comunicazione alla Regione”. [e.p.]
Fonte : dal sito dell’associazione ambientalista “ OLA”
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