La conclusione della verifica regionale è veramente inaccettabile. Se dovevano essere sostituiti due esponenti del PD era necessario far discutere l'intera coalizione e la Basilicata per mesi?
I segretari regionali, unitariamente, avevano deciso che questa verifica dovesse rappresentare l'occasione per un rilancio del centrosinistra e della sua coesione, puntando ad un' analisi vera della qualità della crisi e delle proposte da porre in campo. Insieme abbiamo anche prodotto uno sforzo di verifica programmatica, ancora generica, ma che poteva costituire la base di un ampio confronto con la società di Basilicata. Questo lavoro rischia di essere vanificato dalla mancanza di coesione politica del centrosinistra, perchè al centro di questo tentativo c'era, e purtroppo rimane, la stabilizzazione e l'equilibrio della maggioranza che non può più vedere l'esclusione della sinistra dal governo regionale”. Lo dichiara il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Carlo Petrone, che aggiunge:
“Non abbiamo mai posto questa questione, come è ben noto, per occupare postazioni, ma abbiamo sempre evidenziato come l'azione del governo regionale fosse orientata ad un vecchio modo di intendere le relazione tra politica, economia e società; il punto di vista della sinistra poteva essere utile per rafforzare le scelte in direzione del lavoro, dei diritti, della difesa dei più deboli, di un più avanzato approccio alle tematiche ambientali ed energetiche.
In realtà, come temevamo, il PD lucano sceglie la via del rafforzamento dei suoi rapporti con il centro, con tutto il terzo polo, e la soluzione di equilibri interni. Una mancanza di responsabilità nei confronti dell'intero centrosinistra, e casomai strada facendo aprendo la maggioranza anche a coloro che nel Consiglio regionale si erano candidati a destra nelle ultime elezioni regionali.
La Basilicata diventa, quindi, il terreno su cui tutto il PD lucano sperimenta la scelta, che a livello nazionale rischia di essere maggioritaria, di una formale relazione con il terzo polo, sotterrando il centrosinistra.
E' evidente che SEL non può accettare questa deriva moderata perchè siamo convinti dell’urgenza di un'alternativa in Italia, soprattutto dopo la deludente esperienza del Governo Monti, che solo un rinnovato e largo centrosinistra può costruire.
La conclusione della verifica con la sostituzione di due assessori PD è un segno della crisi e della debolezza politica di quel partito, ma una intera coalizione non può subirne le conseguenze.
L'appello rivolto a SEL dal Presidente De Filippo è apprezzabile dal punto di vista delle corrette relazioni politiche, ma non coglie la sostanza della posizione di SEL che fa della coesione e della qualità del centrosinistra un punto fermo della sua impostazione politica e culturale.
La continua esclusione della sinistra dal governo regionale non è un incidente di percorso, ma una scelta politica del PD e di De Filippo che non possiamo in alcun modo accettare.
SEL riunirà nei prossimi giorni gli Organismi dirigenti per assumere un definitiva decisione”.
fonte : Basilicatanet
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